X-Files 11x08, "Familiar": recap e commento

La nostra recensione di Familiar, ottavo episodio dell'undicesima stagione di X-Files

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Ci troviamo in Connecticut, precisamente a Eastwood, quando il piccolo Andrew viene brutalmente ucciso in un bosco. Poco prima della sua morte, il bambino era al parco giochi con sua mamma che, impegnata a discutere al telefono con qualcuno che non voleva la richiamasse più, non si accorge della sua sparizione. Il piccolo viene attirato da Chuckleteeth, il suo bambolotto inquietante che a un tratto vede comparire tra gli alberi in carne ed ossa. Alla sua corsa verso il bosco assiste in silenzio anche la piccola Emily, seduta sull’altalena. Vengono chiamati a risolvere il caso Mulder e Scully. L’FBI immagina sin da subito che l’attacco al bambino non sia stato provocato da un animale bensì da un essere umano, intuizione derivante da uno studio approfondito sul corpo a seguito dell’autopsia. Sul luogo i due protagonisti notano qualcosa di strano tra le varie forze dell’ordine coinvolte; Mulder in particolare rimane incuriosito dalla figura di Rick Eggers, il padre del piccolo Andrew nonché poliziotto della contea di Eastwood, cittadina che nasconde misteriosi segreti legati alla stregoneria. L'agente infatti racconta a Scully la storia della città e si convince di questo collegamento quando sotto il piede della vittima i due agenti rivengono del sale, ingrediente spesso usato dagli stregoni per formare il cosiddetto cerchio magico come scudo di protezione.

Dopo le prime analisi, Scully è convinta che l’assassino sia un uomo tra i 19 e i 42 anni e fornisce questi dettagli agli Agenti di Eastwood, tra i quali è presente anche il poliziotto Wentworth, amico e collega del padre della vittima che finisce per riferirgli informazioni private spingendolo risolvere il caso della morte del figlio per conto suo. L’uomo, accecato dalla rabbia, trova una corrispondenza con i dati rilasciati da Scully e si convince che l’assassino sia Malvin Peter, un ex-carcerato precedentemente accusato di violenze contro i bambini. La rabbia dell’Agente Rick Eggers e della cittadina finiranno quindi per prendere il sopravvento su una persona che Mulder sin dall’inizio ritiene essere innocente (teoria che in seguito verrà confermata grazie all’aiuto dell’agente Wentworth). La città si fa giustizia da sola e difende a spada tratta l’attacco dell’Ufficiale nei confronti dell’uomo, ucciso proprio da Eggers con un proiettile alla tempia solo per gli errori del suo passato, errori che aveva già ampiamente ripagato. Mulder definisce la tragedia colma di un fervore che si vede troppo spesso nel vivere quotidiano americano. Perfino la giustizia finisce per scagionare da ogni accusa l’Agente Rick Eggers, una giustizia che macchiata del suo squallore condanna e imprigiona senza un vero e proprio processo. Due cose terribili in una sola giornata, prima e dopo l’udienza in tribunale: la morte di un innocente e la scarcerazione di un poliziotto dal grilletto facile.

Mulder interroga anche Emily, che era presente durante la sparizione di Andrew. La piccola, dopo i primi silenzi, rivela un’informazione molto utile: il giorno dell’omicidio era presente anche Chuckleteeth. Durante questo particolare interrogatorio nel quale è presente anche Anna, la mamma di Emily, l’agente viene incuriosito da due cose: il cartone dei Bibbletiggles (dei Teletubbies in versione angosciante, come se non lo fossero già di per sé) e un grimorio sulla stregoneria di Eastwood presente tra i libri del Capo della polizia Strong, marito di Anna. In un secondo momento ritroviamo la piccola Emily che, nonostante i vari richiami della madre, rimane incollata alla televisione per poi distogliere lo sguardo solo nel momento in cui viene distratta dalla presenza di un Biggletiggles in carne ed ossa fuori dalla finestra. Qualche secondo dopo vediamo Mulder e Scully di fronte al corpo della piccola mutilato nello stesso punto in cui era morto Andrew. Sul luogo del delitto i due scorgono la presenza del sale che precedentemente era stato nascosto dallo stesso Strong.

Mulder e Scully, incuriositi e insospettiti dalla vicenda, interrogano l’uomo cercando risposte. Strong si confessa colpevole di lussuria e adulterio, ma si difende giurando di non aver ucciso i due bambini. In seguito a questo, l’uomo rivela all’FBI di essere l’amante di Diane, la moglie dell’agente Rick Eggers. Tra i tradimenti e gli antichi esoterismi di una città, questo episodio di X-Files va verso la conclusione dopo due eventi essenziali: Mulder vede nel bosco un famiglio (un segugio infernale sotto forma di coyote/lupo), ed Eggers, accecato dalla sete di vendetta per il tradimento, aggredisce Strong e viene da lui ucciso per autodifesa. Strong cerca poi di rintracciare Diane al telefono, ma mentre si dirige verso di lei incrocia lasua auto completamente distrutta e sottosopra. L'uomo viene attirato nel bosco da un famiglio in versione Diane per poi scoprire sconcertato la presenza di sua moglie Anna all’interno del cerchio magico intenta a eseguire un incantesimo. Dietro a ogni misterioso omicidio c’è sempre stata sua moglie la quale a quanto pare aveva come unico obiettivo quello di maledire lui e nessun altro. L'intera vicenda continua a sfuggire di mano alla donna: prima che Mulder e Scully possano salvarlo, il coywolf sbrana fino alla morte Strong. Poco dopo l’arrivo dei due Agenti, Anna appare terrorizzata dalle sue azioni e spiega di voler rimettere tutto in ordine. L’incantesimo prosegue e, come per magia, il famiglio sparisce mentre una fiamma dal basso, come fosse una porta per l’inferno, la risucchia uccidendola.

Il monster of the week di questa settimana è forse il giallo che più ricorda il vecchio X-Files, un procedurale ben congegnato che nonostante le diverse assurdità presenti nei quaranta minuti non si discosta poi così tanto dalla realtà. La regia si muove intelligentemente su questi due livelli e in modo efficace crea tensione. I momenti più riusciti sono proprio quelli in cui i due bambini vengono condotti verso la morte, prima da Chuckleteeth e successivamente da un membro dei Biggletiggles. Sembra quasi che a Eastwood non esistano personaggi Disney, o comunque figure idonee per un pubblico al di sotto degli otto anni, ma solo personaggi terribili che i genitori non sembrano riconoscere come tali. Il programma che passa in televisione riprende molto i Teletubbies, ma “Familiar”, questo il titolo dell’episodio, distorce tutto come se gli unici a rendersi conto della crudeltà e dell'angoscia di questi prodotti fossimo solo noi telespettatori. Prodotti che ci sembrano familiari, ma il richiamo al titolo è legato anche ai “famigli” (i demoni che fungono da servitori).

L’episodio è molto critico anche nei confronti della società americana e questa sorta di denuncia convince grazie a una sceneggiatura interessante e non banale che riprende alcuni dei problemi più grandi del sistema giudiziario americano. L’episodio si conclude con una frase di Scully: “Andiamocene via da questa città”. Mulder le risponde: “Non possiamo lasciare questa città, non di questi tempi”.

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