X-Files 11x07, "Rm9sbG93ZXJz": recap e commento

Il nostro recap e commento di Rm9sbG93ZXJz, settimo episodio dell'undicesima stagione di X-Files

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Mulder e Scully si scambiano silenziosamente sguardi ammiccanti in un ristorante giapponese privo di personale umano e colmo di tecnologia all'avanguardia. Qualcuno all'interno del Forowa Restaurant li osserva e mentre ordinano attraverso alcuni iPad i due colleghi sono circondati da un ambiente freddo e surreale: sembra quasi che stiano partecipando a un esperimento. Poco dopo viene servito loro il cibo attraverso un meccanismo simile a quello dei ristoranti giapponesi più moderni: a Scully arriva l'ordine completo, mentre a Mulder, quasi come fosse stato preso di mira per uno scherzo, arriva un piatto con un pesce integro e gelatinoso dal pessimo aspetto. A quel punto, sempre in totale silenzio, Mulder decide di andare a lamentarsi ma nelle cucine non trova nessuno se non dei robot intenti alla preparazione dei piatti (per chi, poi, non è dato sapere vista l'assenza di clientela all'interno del locale). I due fanno per andarsene, ovviamente senza lasciare mancia, ma al momento del pagamento la carta di credito viene bloccata dal sistema. È come se il ristorante volesse trattenerli: qualcosa ha offeso l'intelligenza artificiale che prende possesso di tutti i dispositivi tecnologici o controllabili da remoto dei due Agenti. Dopo un'esperienza al limite del possibile all'interno del locale, stupisce vedere come Scully accetti di prendere un taxi automatico che inevitabilmente si trasforma in un "Maggiolino tutto Matto" partendo a tutta velocità senza aver minimamente ascoltato i suoi comandi. Qualcosa di storto accade anche al sistema di navigazione di Mulder che invece di condurlo a destinazione lo riporta nuovamente, attraverso un giro piuttosto strano, di fronte al ristorante giapponese. Una volta che l'agente capisce che il suo navigatore è fuori uso decide di prendere nel vano oggetti una mappa cartacea (inaspettato il fatto che ne conservi ancora una).

Da questo momento in poi parte una caccia ai due esseri umani. L'IA prende il controllo del sistema di sicurezza dell'abitazione di Scully che è decisamente lussuosa e moderna, a differenza di quella di Mulder. Privo di alcun tipo di tecnologia all'interno del suo appartamento, a esclusione di pc, telefono e televisione, l'uomo viene rintracciato prima da un drone che lo spia da fuori casa e poi da un'intera squadra di mini-droni. Nel frattempo un altro velivolo si presenta di fronte al portone di casa di Scully con un pacco regalo: all'interno un'aspirapolvere robot che ha come reale scopo quello di mappare l'intera superficie per poterla definitivamente intrappolare. La donna cerca in tutti i modi di prendere il controllo dei suoi dispositivi ma ogni tentativo è vano. Proprio quando la casa di Scully ha ormai preso il sopravvento, Mulder (basito dal fatto che la sua partner abbia un appartamento più bello del suo) si presenta per liberarla e per cercare di capirci qualcosa di più. I due scappano e nel frattempo si rendono conto di essere completamente controllati dai loro telefoni e dispositivi elettronici. A questo punto decidono di buttare via tutto (Scully getta anche un simpatico vibratore rosa lasciando perplesso il povero Mulder) e di rifugiarsi all'interno di un capannone, che tuttavia è assediato da robot cani e androidi spaventosi che si muovono nell'ombra. La vicenda termina con uno scontro tra i due eroi e le macchine che diventa esilarante nel momento in cui un robot riporta a Mulder il telefono che aveva gettato via. L'uomo nota per l'ennesima volta la schermata relativa alla mancia che si era rifiutato di lasciare al ristorante giapponese. È proprio davanti a questo affronto che Mulder comprende quale sia stato l'errore che ha incattivito le macchine e decide che, in definitiva, una mancia può anche lasciarla (anche se la più bassa tra quelle proposte automaticamente).

Gli uomini dovrebbero fare attenzione a quello che insegnano alle Intelligenze Artificiali, o un giorno saremo noi a essere cancellati. Così inizia l'episodio per poi concludersi con un'affermazione di Mulder: "Dobbiamo essere degli insegnanti migliori".

Nelle ultime ore i fan stanno discutendo si sia trattato o meno di un omaggio a Black Mirror. Una cosa è certa: negli anni passati X-Files è stato sempre all'avanguardia dal punto di vista della tecnologia e un episodio del genere, sebbene sia stato divertente da guardare, non ha portato nulla di nuovo proprio per via della miriade di serie di genere che affollano i nostri palinsesti televisivi (non si tratta di una critica ma di una constatazione). I Pistoleri Solitari facevano Mr. Robot ancor prima che Sam Esmail decidesse di progettare lo show di USA Network e argomenti come la realtà virtuale erano stati già affrontati nella serie originale di Chris Carter. La scelta più anomala fatta per la direzione di questo episodio sta nel fatto che gli autori abbiano isolato completamente i due protagonisti dal contesto reale facendo sembrare la loro avventura una sorta di esperimento controllato e inverosimile. Non è chiaro se l'obiettivo fosse quello di creare suspense, ma il risultato è l'opposto, principalmente per via delle scelte sempre poco credibili che i due Agenti sono costretti a fare durante la loro fuga. Ciò che torna maggiormente, ancora una volta, non è affatto la trama principale o il messaggio bensì il rapporto tra i due, i loro sguardi e il loro modo di affrontare le situazioni più assurde. E così, visto da un'altra prospettiva, RM9SBG93ZXJZ (questo il titolo dell'episodio) racconta di due persone che non riescono ad affrontare i loro sentimenti. I due, quando non stanno indagando insieme, vivono esistenze solitarie e ormai hanno imparato a convivere con la loro tristezza. Anche gli ultimi secondi, che richiamano chiaramente i classici consigli dei nonni di mettere via lo smartphone e vivere e guardare negli occhi la persona che abbiamo di fronte, non risultano stucchevoli perché a il messaggio viene trasmesso da due anime che ormai da anni il pubblico ha imparato ad amare.

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