X-Files 11x05, "Ghouli": recap e commento

Ecco il nostro recap e commento del quinto episodio dell'undicesima stagione di X-Files, intitolato "Ghouli"

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Quello che sembrava essere un canonico Monster of the Week si è trasformato in un pezzo fondamentale del puzzle della storia di X-Files. L'episodio inizia con due ragazze che si trovano sul relitto di una nave alla ricerca di qualcuno, o per meglio dire qualcosa: un mostro di nome Ghouli. Le due non si conoscono ma entro la fine del prologo finiranno per accoltellarsi a vicenda, fino quasi ad ammazzarsi, questo per via di una visione indotta che non permette loro di vedere ciò che avevano realmente davanti, ossia la forma di questo mostro. Scully nel frattempo ha delle visioni identiche a quelle che in passato aveva condiviso con suo figlio William. L'agente si ritrova in una casa che non è la sua e vivendo in uno stato tra il sonno e la veglia viene costretta contro il suo volere a seguire un'ombra che la porta dritta a quella che è una semplice palla di cristallo con la neve. All'interno del piccolo oggetto è presente la stessa nave dove le due ragazze si sono attaccate a vicenda. Da qui inizia un'indagine che conduce Mulder e Scully verso verità assolutamente inimmaginabili che hanno a che fare con loro figlio William.

Le due sopravvissute vengono interrogate in ospedale dai due Agenti ed entrambe, separatamente, raccontano la stessa storia, così credibile da convincere i due Agenti. Le ragazze effettivamente non si conoscono ma hanno in comune una cosa: lo stesso ragazzo e il suo nome è Jackson Van de Kamp. A seguito di questa dichiarazione, i due Agenti si dirigono a casa di Jackson e immediatamente Scully si rende conto che è la stessa casa dei suoi sogni controllati nonché la stessa casa dei sogni delle ragazze. Purtroppo però qualcuno ha fatto irruzione prima di loro e i due non riescono a fermare gli attentatori della famiglia Van de Kamp.

La prima idea è che il ragazzo possa aver ucciso i suoi stessi genitori e poi si sia puntato una pistola alla tempia dopo aver sentito la presenza degli Agenti dentro casa. Ma Mulder e Scully sanno che dietro a tutto questo c'è qualcosa che non ha a che fare con le prime ipotesi degli altri Agenti di Polizia accorsi dopo gli omicidi. Scully è convinta che il ragazzo trovato morto sia suo figlio William e questo lo evince soprattutto dalle varie connessioni avute con lui in passato. Nella stanza del ragazzo, Mulder e Scully scoprono le sue passioni, in primis quella per Malcolm X, di cui ha anche un poster affisso sopra il letto che recita una frase: "The future belongs to those who prepare for it today.” Scully è ormai convinta di aver perso suo figlio, tanto da piangere in obitorio di fronte al suo cadavere. La donna si dispera con un monologo piuttosto struggente seppur troppo forzato ed esprime per la prima volta ad alta voce tutto quello che ha provato nel momento in cui ha dovuto lasciare andare via suo figlio. Successivamente Scully ha un'altra visione/paralisi nel sonno simile a quella avuta in precedenza: questa volta segue un'ombra che la porta fino alla palla di neve con all'interno un mulino a vento che era nella stanza di Jackson. Una volta sveglia, la donna scopre che il cadavere di Jackson è scomparso. Appena fuori dall'ospedale Scully si scontra accidentalmente con un uomo, lo stesso che aveva visto vicino alla nave all'inizio dell'episodio, e per via dello scontro le cade dalle mani la palla di vetro. Prima di andarsene l'uomo l'avverte di "non dimenticare il quadro generale". Nel frattempo Mulder capisce che qualcun altro è alle loro calcagna e che il caso che lui e Scully stanno seguendo è in realtà più grande di quello che si pensi, specialmente considerata la presenza dei due Agenti non richiesti sul luogo incriminato (e che successivamente scopriamo essere gli assassini dei genitori adottivi del ragazzo).

Ovviamente la presenza del Dipartimento della Difesa è voluta da Skinner e di conseguenza dall'Uomo che Fuma, il quale anche lui sta dando la caccia a William. Il ragazzo fa parte del progetto Crossroads, il programma eugenico attraverso il quale anni prima era stato generato combinando DNA Alieno e umano. In un secondo momento, Mulder e Skinner si incontrano su Chimera, la nave relitto dell'inizio dell'episodio. I due discutono del caso e Skinner consiglia a Mulder di lasciar perdere fino a che quest'ultimo non gli rivela dell'esistenza di William. Dopo diverse analisi, Mulder rivela a Scully che William non ha ucciso i suoi genitori e i due giungono all'idea che il ragazzo possa alterare la percezione della realtà. Jackson ha fatto credere ai due, una volta entrati dentro casa, che si fosse sparato in testa ed è lui stesso ad aver indotto l'immagine nelle loro menti. Jackson/William non è mai morto. Infatti poco dopo lo vediamo in ospedale in visita dalle due ragazze. Scusandosi con una delle due, William le spiega che Ghouli non è mai esistito e che è stato solo uno stupido scherzo che non ha saputo gestire. Nel frattempo arrivano la polizia, Mulder e Scully e i due agenti del Dipartimento della Difesa. Si susseguono scene d'azione piuttosto discutibili e William, usando i suoi poteri, riesce a scappare dalle grinfie degli Agenti, ma anche da Mulder e Scully. L'episodio si conclude con i due Agenti che si fermano ad una stazione di servizio, la quale ricorda a Scully il mulino a vento presente nella palla di neve di Jackson. La donna si imbatte nuovamente nell'uomo incontrato fuori l'ospedale e arriva a chiedersi se non si trattasse del Dr. Masamoto del progetto Crossroads. Durante la conversazione, l'uomo rivela a Scully una frase che inizialmente lei non riesce a decifrare: “If you don’t stand for something, you’ll fall for anything.” Mulder a quel punto capisce che la frase utilizzata dall'uomo è una citazione di Malcolm X e i due capiscono di aver appena incontrato loro figlio e di averlo lasciato andare un'altra volta. Ma quando lo rincontreranno?

Ghouli è un episodio che i fan della serie stavano aspettando da molto tempo e il modo in cui James Wong è riuscito a inserirvi il ritorno di William è stato sorprendente. Senza buchi di trama e con un'idea molto forte alla base, Mulder e Scully si ritrovano immersi in un caso che mai come prima d'ora li ha visti coinvolti in un modo così personale. È un capitolo che mescola elegantemente la mitologia della serie e il classico stile procedurale che da tempo contraddistingue X-Files: c'è cospirazione, c'è l'Uomo che Fuma al controllo, c'è un po' di azione e ci sono perfino le leggende metropolitane. Wong, che ha scritto e diretto l'episodio, non ha perso di vista quello che è il tema principale di questo show: l'ambiguità delle cose. Tant'è che la frase iniziale presente nella sigla intona: "Vedi ciò che voglio farti vedere", e su questo si snocciola poi tutto l'episodio. Un po' come in Nightmare, "Ghouli" si occupa di raccontare le paralisi nel sonno e includere Scully in tutto ciò è stata la via migliore, in questo modo lo spettatore è riuscito a comprendere meglio quell'inspiegabile visione della donna avuta alla fine della decima stagione. Risultano invece meno convincenti le varie scene d'azione e d'inseguimento, sembra quasi che X-Files non voglia concentrarsi su questo ma più sullo stato dei due protagonisti e sul mistero dietro a ogni caso. Spicca più del solito Gillian Anderson e sebbene a volte debba recitare battute piuttosto scontate sembra quasi che non abbia mai smesso di vestire questi panni. David Duchovny interpreta il suo Mulder come di consueto, l'aspettativa rispetto a lui è che possa far uscire la sua parte più emotiva, proprio come sta accadendo con Scully, che ha dalla sua un legame con il figlio che Mulder per forza di cose non è riuscito ancora a stabilire. C'è ancora tanto da raccontare e il fatto che William si sia allontanato riporta lo show al punto di partenza: forse questo effetto ridondante potrebbe cominciare a stancare i fan più esigenti a metà di quella che molto probabilmente sarà l'ultima stagione per la Anderson.

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