X-Files 10x06, "Ossessione": la recensione

Ecco la nostra recensione del sesto ed ultimo episodio del revival di X-Files, serie di genere fantascientifico creata da Chris Carter nel 1992

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Spoiler Alert
Eccoci arrivati al gran finale di X-Files che inizia subito con Dana Scully che si presenta e riassume in maniera efficace nove stagioni. Nella season première di questo revival, come ricorderete bene, a darci il benvenuto era l'agente Mulder. Questa di "My struggle Part II" (in italiano "Ossessione") è una delle più belle prefazioni di sempre, soprattutto vista la conclusione angosciante del suo volto che si trasforma in quello di un alieno.

Ma nonostante il grande inizio quello che accade nei quaranta minuti successivi ci porta a restare imbronicati e a non capire se bisogna lasciarsi sopraffare o commentare ogni dettaglio in maniera scrupolosa. Siamo chiaramente di fronte a un buon episodio con un buon budget, con dei dialoghi proficui, alcuni molto nerd, scene d'azione girate perfettamente, personaggi buttati qua e là ma comunque stimolanti e ambientazioni realistiche. Se invece si comincia a commentare il dettaglio e ci si comincia a porre delle domande, questo episodio mitologico non ha né capo né coda. O almeno se gli autori volevano parlarci di manipolazione genetica sistematica, di vaiolo, di antrace e di un contagio globale dovevano farlo un po' meglio, almeno anticipando le vicende in altri episodi. Serve il tempo di raccontare meglio tutto specialmente se si sceglie di includere il mondo intero. E ragionando sul fatto che il primo episodio "My Struggle Parte 1" oltre a dover dare una spinta a quest'ultimo ha dovuto anche aggiornare milioni di telespettatori sui personaggi e le vicende accadute fino a quel momento, si capisce proprio che solo due episodi non sono stati abbastanza. Anche perché non ha valore e non coinvolge ad un certo punto ascoltare le parole di Tad O'Malley che inizia parlare di scie chimiche e successivamente di onde dannose del microonde fino ad arrivare poi alla distruzione del sistema immunitario come se nulla fosse.

La cosa che più si avvicina allo stile delle vecchie stagioni è di certo il ritorno dell'agente Reyes che chiama la dottoressa Scully informandola di conoscere la cura per bloccare il contagio. Le due si incontrano sotto la pioggia e si riabbracciano dopo tanti anni di separazione. Veniamo a sapere che l'Uomo che Fuma dopo gli eventi del finale della nona stagione sfida l'agente Reyes tenendola quasi per la gola minacciando la distruzione del mondo. Morale della favola quello che verrà rivelato a Scully è che lei fa parte degli eletti e che tutti gli altri sono condannati. Questo perché quando venne rapita le venne iniettato del sangue alieno, DNA che in passato quasi l'aveva uccisa e quasi aveva messo a repentaglio la nascita di suo figlio William. Quello che sembra essere più in pericolo di tutti in questo finale è proprio Mulder, pedina della sua più grande nemesi.

Coinvolgente è il loro scontro finale: Mulder addirittura pur di rimanere fedele a se stesso e a quello a cui ha sempre creduto preferisce non dare ascolto al diavolo in persona, cioè al tabagista che lo ha sempre costretto alla violenza e all'odio nel corso degli anni. Mulder finisce per non dare ascolto a colui che probabilmente alla fine avrebbe potuto curarlo. È stato un gioco di burattini e marionette e la posta era proprio l'orgoglio. Quello che invece non convince è ridurre tutto questo enorme cataclisma nel semplice dire: "gli alieni avevano previsto tutto, io ho solo anticipato i tempi, dando così inizio ad un nuovo mondo".

In My Struggle Parte 2 si da anche spazio nuovamente all'agente Einstein e all'agente Miller. La prima aiuta Scully a capirci qualcosa di più su come fermare l'intera epidemia: le due arrivano dopo numerosi discorsi a tema scientifico a capire che il campione di DNA di Scully deve essere amplificato e successivamente centrifugato. Il secondo andrà in soccorso di Mulder: dopo aver rintracciato la sua posizione tramite GPS, lo salva definitivamente dalle grinfie dell'Uomo che Fuma per riportarlo così da Scully e permetterle di curarlo dal contagio.

Una volta che Dana Scully lo raggiunge si rende conto che il padre di suo figlio è davvero a rischio e che solo le cellule staminali possono salvarlo. Ma in tutto questo dov'è William? Ne abbiamo sentito parlare e decisamente aspettavamo più risposte. L'unica cosa che ci viene data è un UFO che a piombo sulla testa di Dana lascia sbigottiti, oltre che un ponte ghermito di persone anche noi che guardiamo. E poi fine.

Ovviamente non è la prima volta che una stagione di X-Files si conclude in questo modo, assolutamente, ma stavolta nessuna delle storyline aperte ha trovato la sua degna conclusione. A questo punto ci accontentiamo dei 4 episodi monster of the week e a Chris Carter chiediamo gentilmente di ragionare un po' di più sugli episodi mitologici che non fanno altro che confondere ulteriormente il piano di gioco di questa serie. Mancano gli obiettivi, non si può mica credere che tutto è finalizzato al solo scopo di rispolverata generale della razza umana per poterne creare una nuova. La storia non può essere finita qua, perché nel caso lo fosse è stato un vero e proprio buco nell'acqua. Il problema è stato il nostro che abbiamo nuovamente guardato il tutto con serietà e con la speranza di volerci credere ancora una volta? Il punto è che forse risposte esaustive che arriveranno ad accontentarci una volta per tutte non le avremo mai ma nonostante questo non smetteremo mai di cercare la verità e di crederci.

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