X-Files 10x04, "Home Again": la recensione

Ecco la nostra recensione del quarto episodio della decima stagione di X-Files, intitolato "Home Again"

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Spoiler Alert
Se lo scorso episodio di X-Files ci aveva regalato il meglio del meglio grazie a delle tinte humor, in questo episodio troviamo di tutto e lo troviamo rappresentato con grande stile. Perché in "Home Again" siamo realmente di fronte a quello che è il miglior mix di generi messi assieme che potevamo richiedere da questo revival (humor, mistero, gore, dramma). In primis c'è da ribadire che gli episodi scritti da Morgan e Wong sono ufficialmente i migliori, e questa puntata ne è la dimostrazione.

Difficilmente come in questo episodio il caso e la vita dei due agenti sono stati così a stretto contatto, non in maniera tangibile bensì metaforicamente parlando. Ovviamente a dominare la scena c'è Dana Scully che a causa della malattia della madre è costretta a tornare a Washington e lasciare brevemente un caso assolutamente interessante, come quello di questo episodio. Margaret Scully ha avuto un attacco di cuore e questo porta Scully a rivivere determinati conti in sospeso con se stessa ma soprattutto nei confronti di suo figlio William, che sicuramente ci aspettavamo di ritrovare in questo revival ma non così tanto. È un percorso e un'evoluzione micidiale quello a cui assistiamo; la madre, stando a quello che la dottoressa dell'ospedale dice a Scully, ha chiesto solo di suo figlio Charlie, ossia l'unico figlio che da molti anni non aveva più frequentato. Questo straordinario percorso di instabilità, che porta Scully a soffrire pesantemente per la malattia della madre, la porta anche a scoprire dei misteri che girano attorno alla sua vita. A partire dalla collana raffigurante un quarto di dollaro con una data e soprattutto la decisione di Margaret di non essere rianimata in caso di arresto cardiaco. Interessanti i flashback della seconda stagione in cui Scully si rivede sul lettino e Mulder sempre pronto ad assisterla. Infatti ritorna enormemente quel senso di affetto reciproco che si era solo nascosto dietro l'angolo. Il tempo di Mulder e Scully è adesso e "Home Again" ce l'ha dimostrato.

Difficilmente come in questo episodio il caso e la vita dei due agenti sono stati così a stretto contatto

Nel frattempo il caso va alla grande: protagonista è una figura antropomorfa, un golem dal naso incerottato, quasi fosse un gigante di argilla che esegue gli ordini e pulisce tutto ciò che c'è di sbagliato. Difende appunto i senza tetto di una zona di Filadelfia che vengono spostati all'interno di un edificio da un magnate dell'immobile in procinto di costruire nella zona appartamenti di lusso. Tutto viene gestito molto bene tramite attraverso atmosfere gore, con questi luoghi classici e nello stile della serie. Meraviglioso Mulder nel caso, che come al solito dimostra la sua ironia e scaltrezza nel comprendere le varie situazioni e gli indizi a disposizione, e nel momento in cui si riunisce con una Scully desiderosa di distrarsi dopo la morte di sua madre Margaret, si ritorna proprio ai vecchi tempi. Vedere le luci delle torce che formano la X, e il modo in cui i due agenti si approcciano con i vari protagonisti porta tutto a un alto livello di valore. E mentre quell'artista di strada parla e racconta la sua visione della vita distorta, i flashback della nascita di William combaciano perfettamente con il discorso di creazione e arte. Ma come giustamente dice anche l'agente Scully: "Se hai creato tu l'idea e il problema sei anche il responsabile del pericolo che può portare".

Decisamente ben costruita la scena in cui Trashman uccide la presidentessa del comitato scolastico sotto le note di "Downtown" di Petula Clark. Geniale, intensa e ben diretta e un rimando godibilissimo al quarto episodio della quarta stagione intitolato guardate caso "Home" (quella volta però c'era Johnny Mathis' con "Wonderful, Wonderful). Cosa chiedere di più? Forse un finale come quello di questo episodio, dove vediamo Mulder e Scully seduti su una roccia a discutere apertamente di tutto quello che non hanno mai avuto il coraggio di tirare fuori. La scelta di mandare in adozione William per il suo stesso bene ancora oggi lascia Scully sofferente, debole e insoddisfatta della sua decisione. Sente la sua mancanza e in questo revival stiamo finalmente trovando le risposte giuste, quelle che tutti i fan della serie desideravano. A quanto pare è ora di risolvere i misteri più profondi della vita, non solo quelli riguardanti strane creature ma bisogna ora addentrarsi dentro qualcosa di più profondo, ossia nei legami famigliari, quelli che riguardano le scelte prese nei confronti di William, un figlio che forse è stato trattato come spazzatura. Siamo al quarto episodio e non smettiamo di crederci; per il momento X-Files sorprende e lo fa benissimo.

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