X Factor 10, il serale: i finalisti sono Eva, Gaia, Roshelle e i Soul System
X factor si prepara a chiudere la sua decima edizione eleggendo i suoi finalisti
Ma la nostra ansia di sapere non è stata subito placata, perché la puntata è stata aperta da LP, l’ospite internazionale che, in compagnia dei concorrenti rimasti, ha cantato una versione acustica di “Lost on you” - singolo che ha conquistato le classifiche di tutto il mondo. E qui va detto subito che l’unica che abbia retto il confronto con la cantautrice americana è stata Eva... per gli altri ci sarebbe voluto ancora un po’ di... allenamento, ecco.
E Arisa? L’irrequieta giudice è stata sorprendentemente calma per tutto il corso della puntata, e con occhio a mezz’asta e aria assonnata e ha dispensato complimenti a tutti, concorrenti e colleghi, nessuno escluso, arrivando addirittura a battere il cinque ad Agnelli dopo l’esibizione di Eva, inequivocabile gesto di pace o di tregua perenne.
Ma andiamo a vedere come siamo giunti a questo risultato.
La prima manche della serata ha visto i ragazzi esibirsi nei tanto attesi inediti. Il brano più orecchiabile e radiofonico è stato sicuramente “She’s like a star “dei Soul System, molto genere ”Get lucky“ di Pharrel Williams e molto in linea con il loro stile.
Gaia e Roshelle, per volere del loro giudice Fedez, hanno presentato due brani in inglese con sottotitoli per i telespettatori. La mossa è stata fatta al fine forse di far comprendere meglio il senso, ma pensiamo sarebbe stato meglio non ci fossero stati, perché ci hanno permesso di comprendere meglio la banalità dei testi, in particolare modo quello di “New Dawns”, la canzone di Gaia.
Eva ci è parsa molto più centrata delle altre due ragazze, grazie a un brano scritto su misura per lei da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro: il pezzo ha messo in luce tutta la sua l’intensità e le doti interpretative. Anche Andrea ha potuto essere se stesso e la sua canzone, scritta appositamente per lui da Diodato, lo ha messo davvero a suo agio e ne ha sottolineato la bravura, ma non abbastanza da farlo arrivare in finale.
Nella seconda manche, definita My Song, i concorrenti hanno avuto la possibilità di scegliere finalmente un brano a loro piacimento, in piena autonomia dai loro giudici. La più presuntuosa si è dimostrata Roshelle, che ha selezionato un brano di Ariana Grande di difficilissima interpretazione e che non ha di certo reso al meglio, ma come abbiamo anche visto degli spezzoni dei daily, potrebbe anche essere stata colpa di Fedez che da settimane continua a dire quanto sia discograficamente la più valida. E Rossella dai capelli rosa ha finito per crederci più del dovuto e a sentirsi diva prima del tempo, ma la sua spocchia le ha portato bene e le ha fatto conquistare un posto da finalista.
Belle le prove di Gaia con un brano di Jack Garratt e soprattutto di Eva con “Apple tree” di Erika Badu. Entrambe hanno dato il meglio di loro stesse e hanno cantato le canzoni come fossero brani propri.
Menzione speciale per i Soul System che scegliendo il pezzo di Macklemore “Can hold us”, ci hanno quasi fatto dimenticare la versione originale e resi spettatori di un bellissimo spettacolo.
Tutto sommato possiamo dire che dagli inediti ci aspettavamo molto di più, perché non abbiamo sentito pezzi che possano diventare il tormentone dell’inverno o che domani mattina ci ritroveremmo a canticchiare. L’unico brano indovinato - e adatto anche ad esser esportato - è quello della band veronese, che siamo certi sentiremo girare in radio a brevissimo. Al contrario Roshelle non ci pare possa essere un’artista adatta al panorama musicale italiano. In ogni caso ci auguriamo che tutti i concorrenti possano avere una sorte migliore dei loro colleghi che negli scorsi anni hanno calcato il palco dell’X Factor arena, non da ultimi quelli dello scorso anno. Dopo avere assistito, ieri sera, alle esibizioni dei finalisti della passata edizione - ovvero gli Urban Strangers e il vincitore Giosada - in veste di ospiti, ci sembra chiaro il motivo, passato solo un anno dall’ultima edizione del talent, per cui ce li eravamo già dimenticati.
Giosada ha perso tutto l’appeal che lo aveva contraddistinto. Si è inquartato e assomiglia più ad un concorrente da Corrida di paese che a una popstar, mentre gli Urban Strangers, seppur carini, rimangono sempre nella loro comfort zone, abbastanza improponibile per il mercato discografico nostrano.
Ospiti a parte, qualora non si fosse ancora capito, facciamo il tifo per i Soul System, per il riscatto della seconda scelta, per gli eliminati che invece si sono rivelati i più freschi, divertenti e coinvolgenti di quest’anno.
Così come divertenti sono stati i concorrenti finalisti di Strafactor, il talent parallelo con gli “scarti” delle audizioni, ieri sera ammantato di verve inaudita, grazie a Mara Maionchi ed Elio ma anche anche al divertentissimo giudice della puntata, lo scrittore Carlo Lucarelli, che ha dissertato sulla corretta pronuncia toscana della lettera c nella parola c**o. I quattro prescelti finalisti che si sono sfidati per aggiudicarsi il palco del Mediolanum Forum erano Cecco e Cipo, Giovanni Cannavò, i Van Houtens e Santino Cardamone.
Ma la giuria, prima di decretare il vincitore dello Strafactor, ha voluto consegnare l’improbabile speciale Premio della critica Nikka Costa (baby cantante degli anni ‘80), istituito appositamente da Mara ed Elio, a Minipopa, giovanissima ed originale fanciulla che ha spiazzato tutti nelle audizioni e che si è esibita ieri nel suo cavallo di battaglia Micio miao micio. Ma le sorprese non sono finite qui perché per la consegna del premio – una banana d’oro ed un set di pentole - al vincitore di questa prima edizione di Strafactor è stato chiamato un graditissimo personaggio che abbiamo conosciuto ed apprezzato ad X Factor 4, l’indimenticato ed indimenticabile concorrente Nevruz.
Abbiamo atteso fino all’ultimo speranzosi di sentire pronunciare il nome di Marcello Cannavò, invece, delusione fortissima, hanno vinto Cecco e Cipo. Inutile dire che non condividiamo il voto del pubblico, perché ci eravamo già immaginati un intero Forum cantare a squarciagola, in un tripudio di allegria, il brano Dani Oh. A questo punto incrociamo le dita e speriamo che il talent principale non ci deluda allo stesso modo. Swagga!