X-Corp #1, la recensione

Il primo numero di X-Corp è una lettura interessante che ha il suo punto di forza principale nella caratterizzazione dei protagonisti

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X-Corp #1, anteprima 01

È ormai cosa nota, ma specialmente in questo caso varrà la pena ripeterlo: Reign of X è il secondo grande ciclo di storie immaginato dall'X-demiurgo Jonathan Hickman per la sua saga mutante di Krakoa. Se il primo ciclo, Dawn of X, era incentrato sulla nascita e sui primi passi della nazione di mutanti fondata da Charles Xavier e Magneto, Reign of X ne racconta invece l'espansione e l'ascesa. Da questo punto di vista, l'ultima arrivata delle X-testate, X-Corp, dovrebbe costituire un tassello essenziale, narrando le mosse della X-corporazione del titolo volte a ottenere una posizione di supremazia e controllo nell'economia mondiale.

Se le premesse sono interessanti, il lettore casuale potrebbe notare una vaga sovrapposizione con la già esistente Marauders, che narra le vicende della Hellfire Trading Company, tecnicamente già detentrice ufficiale del ruolo di "potenza economica" e di anello di raccordo tra l'isola dei mutanti e il resto del mondo. È pur vero che Marauders si concentra più sulle avventure del gruppo capitanato da Kate Pryde che non sulle vicende della compagnia vera e propria. L'esistenza della compagnia in questione, tuttavia, spinge a chiedersi perché non usare la Hellfire vera e propria per affrontare il tema della conquista commerciale e fondare un'altra corporazione apposita.

X-Corp #1, anteprima 01

Vero è che in X-Corp trovano la loro allocazione ideale due personaggi del sottobosco mutante che erano rimasti finora in sordina, e che si dimostrano la scelta giusta per l'argomento. Angelo e Monet St. Croix, di fatto i due coprotagonisti della serie, si dimostrano subito i due pilastri della narrazione, sia per i loro trascorsi nel mondo dell'alta finanza, sia per la loro storia personale: simili sotto molti aspetti, diversi sotto molti altri. Complementari nell'aspetto, ma accomunati da un'indole crudele e selvaggia che devono lottare per tenere sotto controllo, sono l'aspetto più positivo della serie a giudicare da questo primo numero: se le vicende corporative non dovessero decollare (e in questo esordio effettivamente faticano un po' a coinvolgere il lettore), le semplici interazioni tra i due volti pubblici della X-Corp basterebbero comunque a fornire una lettura interessante.

X-Corp #1, anteprima 03

Tecnicamente X-Corp è comunque una serie "di squadra", anche se il team è limitato nel numero: ai due titolari si aggiungerebbero le figure di Trinary e di Jamie Madrox, l'Uomo Multiplo, amatissimo dai fan. Anche qui, l'impressione è ambivalente: da un lato la scelta di formare una squadra limitata a soli quattro membri (al netto del potere di Jamie) è una buona idea perché permetterebbe di focalizzarsi a dovere su ognuno, risolvendo alla radice l'annoso problema dei team troppo numerosi, dove i personaggi a volte faticano a trovare un loro spazio dove svilupparsi e brillare. Dall'altro, di questo equilibrio nel numero #1 c'è poca traccia: i riflettori sono tutti per Warren e Monet, e degli altri due viene poco più che annunciato il semplice arrivo. Ci sarà spazio per correggere il tiro nei numeri futuri, ma chi leggesse l'albo senza avere sondato anteprime e interviste farebbe fatica a capire che Trinary e Madrox saranno membri fissi del cast.

"Una lettura interessante che ha il suo punto di forza principale nella caratterizzazione dei protagonisti"Ottima la prestazione di Alberto Foche Duarte alle matite, potenziata ulteriormente dai colori caldi, solari e soffusi di Sunny Gho, che rendono ottimamente la sensazione di un'atmosfera utopistica, sfarzosa ed elegante. Sensazione che si estende anche ai protagonisti, resi ottimamente a livello di estetica e di espressione.

X-Corp #1, anteprima 04

Barcolla leggermente la trama, che in sé è funzionale al tema (facciamo la conoscenza delle prime sfide e dei primi avversari della X-Corp), ma che dà la sensazione di volersi sviluppare su binari a sé stanti un po' troppo scostati dalle vicende centrali di Reign of X.

Il termine di paragone più calzante è il lavoro di Si Spurrier su Way of X: pur introducendo personaggi, situazioni e dinamiche nuove, la lotta al "lato oscuro" di Krakoa raccontata su quelle pagine è intrigante ed è legata a doppio filo alla storia del "regno" di Krakoa e ai suoi futuri sviluppi, virtuosi o tragici che siano. Manca, almeno per ora, la funzione cruciale che la X-Corp dovrebbe svolgere nel quadro globale delle vicende dell'isola e l'impressione è di trovarsi più di fronte a una storia di nicchia, pur sempre godibile, ma non indispensabile.

Anche in questo caso, resta da vedere quali saranno gli sviluppi nei numeri futuri. In conclusione, una lettura interessante che ha il suo punto di forza principale nella caratterizzazione dei protagonisti, ma che deve ancora definirsi e imporsi a livello tematico e strutturale.

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