WWE 2K17, anche quest’anno “don’t try this at home” - Recensione

La simulazione di wrestling di 2K rinuncia allo Showcase, ma continua a proporre una miriade di contenuti: la recensione di WWE 2K17

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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La premiata ditta Yuke’s-Visual Concepts ormai da tempo lavora con il pilota automatico inserito. Gli asset ci sono, le meccaniche di gameplay funzionano ancora alla grande, persino la dimestichezza con cui riproducono l’ambito “entertainment” della WWE è assolutamente rimarchevole. Iterazione dopo iterazione, la loro personalissima interpretazione del wrestling ha assunto sempre più i connotati di una simulazione nuda e cruda, abbandonando progressivamente l’antico slancio arcade che pur aveva fatto la fortuna di tante produzioni passate dello stesso genere.

Giunti al terzo appuntamento con le console dell’attuale generazione, viene naturale chiedersi cos’altro possano mai inventarsi gli sviluppatori per infiammare nuovamente gli animi dei fan, al di là di un ovvio aggiornamento del roster dei lottatori della lega professionistica più famosa del mondo. Le limature al combat system, del resto, tra alti e bassi procedono ormai da tempo nella direzione di una progressivo approfondimento, senza per questo complicarsi al punto di diventare inaccessibile dagli eventuali principianti. Simultaneamente, tra modalità di gioco e tipologie di incontri disponibili, non c’è rimasto praticamente nulla di realmente nuovo da proporre.

[caption id="attachment_163206" align="aligncenter" width="600"]WWE 2K17 screenshot Purtroppo nella modalità carriera si potranno vestire solo ed esclusivamente i panni di un lottatore di sesso maschile. Le aspiranti dive dovranno attendere almeno un altro anno.[/caption]

Un po’ a sorpresa, WWE 2K17 spiazza il suo audience con una tra le trovate più infelici della storia del brand: l’apprezzatissimo Showcase, che quest’anno avrebbe dovuto avere come protagonista Brock Lesnar, non è incluso nel pacchetto, ma è acquistabile separatamente sia tramite il season pass, sia come DLC a sé stante per una decina di euro.

Se il buongiorno si vede dal mattino, verrebbe da dire, quella di quest’anno potrebbe anche essere un’iterazione immeritevole del nostro denaro e tempo.

Non è proprio così. Giocando d’esperienza, il tag team di sofware house riesce a salvarsi in corner, grazie ad un episodio che amplia ulteriormente le dinamiche fuori dal ring, elimina alcune sbavature del combat system evidenziate lo scorso anno, propone comunque una miriade di contenuti. Carriera e WWE Universe, al pari della modalità multiplayer se siete amanti degli scontri online, saranno le principali attrazioni di WWE 2K17.

"Un po’ a sorpresa, WWE 2K17 spiazza il suo audience con una tra le trovate più infelici della storia del brand: l’apprezzatissimo Showcase, che quest’anno avrebbe dovuto avere come protagonista Brock Lesnar, non è incluso nel pacchetto, ma è acquistabile separatamente sia tramite il season pass, sia come DLC a sé stante per una decina di euro."

Carriera non ha bisogno di presentazioni. Si inizia creando il proprio avatar digitale, utilizzando un editor piuttosto potente, si prosegue con il sogno di vincere Wrestlemania iniziando con la classica gavetta nelle leghe minori. La progressione è la stessa di sempre; la trama, generosa di scelte da compiere che determineranno alleanze, rivalità e il nostro grado di simpatia verso il pubblico, anche quest’anno non si distingue particolarmente per la qualità della sceneggiatura, né tanto meno per varietà. Il copione, di fatto, ripropone sempre le stesse situazioni, finendo, sul lungo periodo, per diventare prevedibile, ripetitivo, persino noioso.

Altra piccola novità della Carriera, una gestione più profonda che mai delle attività collaterali, principalmente legate al marketing e al merchandising, che vi permetteranno di incrementare ulteriormente la quantità di punti VC poi spendibili sia per incrementare i parametri dell’avatar virtuale, sia per acquistare nuovi capi d’abbigliamento o sbloccare arene e lottatori.L’unica vera novità, in questo senso, è rappresentata dalle Promo. Si tratta, in soldoni, di veri e propri duelli di retorica, monologhi o dialoghi con cui “sfidare” il proprio avversario, nel tentativo di umiliarlo e ingraziarsi la folla. Il sistema prevede il classico scambio di battute da scegliere tra un elenco disponibile, ma l’imprevedibilità delle reazioni che scatenano le varie linee di dialogo rendono questa feature spesso frustrante, oltre che controproducente verso gli obiettivi che l’utente vuole raggiungere nel corso della sua carriera.

La modalità WWE Universe, dal canto suo, si è esponenzialmente espansa, consentendo la creazione della lega dei propri sogni, gestendo e modificando praticamente qualsiasi parametro esistente. I potenti editor messi a disposizione vi permetteranno di selezionare quali lottatori coinvolgere, in quali competizioni farli combattere, i titoli da mettere in palio. Inoltre, esattamente come se foste i registi della WWE, potrete dare vita a storyline ben precise, in cui eventualmente intervenire per modificarne l’esito o la progressione.

Si tratta di una modalità dalle infinite possibilità, certamente attraente solo per chi ha la passione per gli editor, per chi non è intimorito all’idea di passare ore e ore tra i menù, con il fine ultimo di dare vita alla stagione dei propri sogni, coinvolgendo le superstar preferite.

[caption id="attachment_163208" align="aligncenter" width="600"]WWE 2K17 screenshot Tra le novità del gameplay si segnala una maggior efficacia delle taunt e il sistema legato al roll-out che permette al lottatore di turno, uscendo dal ring, di recuperare progressivamente la salute perduta.[/caption]

Una volta sul ring, si constata immediatamente l’assoluto rispetto ai canoni del gameplay solito della saga, quasi chirurgicamente diviso tra momenti in cui sfoderare ogni attacco presente nel proprio move set e lunghissime (e interminabili) fasi in cui, passivamente, si attende la brevissima finestra in cui è possibile esibire la propria contromossa. Gli utenti più tecnici torneranno ad apprezzare il fine gioco strategico che si nasconde dietro all’apparente facciata da button mashing indiscriminato che, sulle prime, sembrerebbe costituire l’ossatura del combat system. I neofiti lamenteranno un ritmo soporifero, l’incapacità di padroneggiare i tanti mini-giochi che determinano il successo delle prese, delle sottomissioni, dello schienamento.

Il guado è fondamentalmente insuperabile a meno che non si disponga di una grande determinazione e pazienza. Il combat system sa regalare immense gioie, a patto di essere fan del wrestling, ma è fondamentale l’impegno, oltre che la tacita accettazione di una serie di compromessi, diretta conseguenza di alcuni difetti, ormai cronici, presenti anche in questa iterazione.

Ci riferiamo, su tutto, all’assoluta incapacità degli sviluppatori di dare vita ad animazioni che si concatenino tra loro in maniera convincente. L’assoluta mancanza di fluidità nelle movenze dei wrestler non è solo straniante: rende difficile capire come contrastare le mosse avversarie, capire il momento esatto in cui ci si può esibire nella successiva tecnica di sottomissione.

Anche l’I.A. nemica continua a risultare poco convincente, alternando momenti di totale incapacità nel rispondere alle nostre offensive, ad altri in cui si tramuta in un’autentica macchina da guerra.

[caption id="attachment_163207" align="aligncenter" width="600"]WWE 2K17 screenshot Il roster di WWE 2K17 tocca la ragguardevole cifra di ben 150 lottatori, che diventeranno 170 nel caso in cui farete vostri tutti i DLC previsti per l’edizione di quest’anno.[/caption]

Al netto di un comparto grafico impeccabile, se non fosse per le già criticate animazioni, WWE 2K17 è l’ennesima buona iterazione della saga, che tuttavia ci ha lasciato lievemente l’amaro in bocca per l’assenza dello Showcase e per l’introduzione di una feature nuova di zecca, le Promo, non proprio riuscita.

Carriera, WWE Universe e gioco online, nonostante qualche fastidioso caso di lag riscontrato durante le nostre prove, riescono comunque a sostenere più che degnamente la situazione. Il combat system è praticamente immutato, con tutti i pro e i contro che questa affermazione comporta. Gli esperti avranno pane per i loro denti, godendo della profondità strategica offerta dal gameplay, i neofiti si annoieranno irrimediabilmente dopo una manciata di partite, a patto di non dare fondo alle proprie scorte di pazienza e determinazione, qualità imprescindibili per superare l’ostacolo inziale e raggiungere un livello di dimestichezza sufficiente per iniziare a divertirsi seriamente.

Non certo il miglior capitolo del brand, ma per chi è in astinenza dal genere avrà di che divertirsi.

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