WRC 10, una più che discreta iterazione senza anima | Recensione
WRC 10 non è affatto un pessimo racing. Soffre di qualche difetto cronico, ma chi cerca un simulatore impegnativo, avrà pane per i suoi denti
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
WRC 10, sarà subito evidente ai fan della saga, è davvero molto, troppo simile al suo diretto predecessore, capitolo che già dalla sua pagava dazio nei confronti del fin qui inarrivabile concorrente DiRT Rally, sviluppato da quella Codemasters che a partire dal 2023 soffierà proprio a Kylotonn i diritti del World Rally Championship.
Sul fronte dei contenuti inediti possiamo esclusivamente citare la modalità, maldestramente interdipendente alla Carriera come diremo meglio a breve, volta a tracciare una sorta di tributo al cinquantesimo anniversario del World Rally Championship, ricorrenza festeggiata dal gioco attraverso una serie di eventi che riproducono alcune tappe storiche particolarmente simboliche. Per prendere parte a queste speciali competizioni, che vi metteranno al volante di autentici mostri sacri del rally, dovrete tuttavia completare alcuni eventi della già citata Carriera, il fulcro attorno cui si sviluppa il gioco in singolo.
A differenza della Stagione, anch’essa disponibile sin dal primo avvio del software, oltre a vincere un torneo dopo l’altro, dovrete preoccuparvi di gestire l’intero team, assoldando nuovi professionisti che vi aiuteranno a conseguire risultati migliori; potenziando le capacità dello staff spendendo i punti esperienza guadagnati; selezionando a quali eventi partecipare durante l’anno; settando in ogni dettaglio la propria auto per la successiva gara.
WRC 10, difatti, tende al realismo più spietato. Disattivando tutti gli aiuti e aumentando il livello di competitività degli avversari, solo i videogiocatori più pazienti e allenati riusciranno a tagliare il traguardo (quasi) indenni, strappando un tempo decente sul cronometro. Selezionare le gomme più adatte è il primo passo per non finire fuori strada. Dosare gas e freno con consapevolezza è tra le prime cose che si impara. Decifrare correttamente le direttive del navigatore è inizialmente difficile se non si ha dimestichezza con le gare di rally, ma è fondamentale per districarsi al meglio con le asperità di ogni pista.
Comincerete a tremare ogni volta che sentirete la parola dosso, a dimenticarvi quasi del freno quando vedrete la strada colorarsi di bianco, a dare retta quando vi si ordinerà di non tagliare alla prossima curva. WRC 10, in questo senso, è tutt’altro che indulgente. Basta una ruota fuori dal tracciato per rischiare grosso e non c’è alcun rewind a salvare la vostra prova. Un errore resta un errore e al massimo potrete ricominciare la sessione da capo, sperando di fare meglio.
Purtroppo, proprio in pista vengono a galla tutti i difetti che furono già di WRC 9. Da una parte abbiamo un motore fisico non sempre credibile, piccole sbavature che risaltano ancor di più, visto il contesto di estremo realismo ricercato dalla produzione. Capita, di tanto in tanto, di sbandare più del dovuto dopo un contatto o di ribaltarsi con incredibile facilità. Graficamente si assiste a frequenti casi di tearing, di pop-up, il tutto mentre si è testimoni di scenari che sfigurano, per densità di dettagli e resa delle texture, soprattutto su PlayStation 5 e Xbox Series X e S.
Ciò che è peggio, WRC 10 è un gioco chiaramente sviluppato avendo in mente esclusivamente il pad. Il DualSense regala sensazioni tattili uniche ed inaspettate. Si sente il cambio di terreno tra le dita grazie alla vibrazione, mentre freno e acceleratore forniscono resistenze diverse a seconda della condizione dell’auto. Anche l’altoparlante fa il suo, replicando, pur rozzamente, il rumore dei ciottoli che si infrangono sui passaruota
Purtroppo, testando il gioco con un Logitech 923 il gioco è risultato più difficile da padroneggiare. L’auto non risponde con la stessa reattività agli input impartiti e il force feedback non è sempre ben calibrato. In definitiva, con volante e pedaliera si fa solo più fatica, dettaglio che manderà su tutte le furie gli appassionati di sim racing, dotati delle migliori periferiche in circolazione.
[caption id="attachment_229373" align="aligncenter" width="1280"] Con tutti gli aiuti inseriti, WRC 10 è sicuramente un gioco più abbordabile, ma prima di ottenere risultati soddisfacenti preparatevi comunque ad un breve periodo di apprendistato[/caption]
Tra eventi giornalieri, battaglie in multiplayer online, eventi singoli ed un parco macchine davvero soddisfacente e ampio quanto basta, WRC 10 ha molto da offrire in termini puramente contenutistici. Soprassedendo sulle sbavature e sulla mancanza di reali novità rispetto al predecessore, è impossibile non ritenere l’iterazione di quest’anno un più che discreto simulatore.
La modalità legata all’anniversario del campionato rally è una trovata interessante, ma non basta da sola a giustificare l’acquisto dell’iterazione di quest’anno. Molto, ovviamente, dipende anche dal grado di passione del singolo utente, perché anche il solo desiderio di trovare server sempre pieni di avversari da sfidare potrebbe far propendere verso l’acquisto.
Di certo, WRC 10 non è affatto un pessimo racing. Soffre di qualche difetto cronico, è privo di novità rispetto al passato, ma chi cerca un simulatore difficile al punto giusto, avrà pane, anzi sabbia e ghiaia per i propri denti.