Wonderland 1, la recensione
Wonderland, edito da J-POP, è una miniserie horror in sei volumi firmata da Yugo Ishikawa
La storia narra le vicende di Yukko, che una mattina, come se avesse bevuto la pozione “Bevimi” di Alice nel Paese delle Meraviglie, si risveglia rimpicciolita; inizialmente, crede che si tratti di un sogno, ma ben presto si accorge di non essere l’unica in quelle condizioni: tutti gli abitanti della sua prefettura, infatti, sono diventati piccoli come bambole. Dopo aver visto il proprio gatto domestico uccidere i suoi genitori, Yukko sale in groppa al suo cane Poko e parte in cerca di risposte. Mentre è in giro per la città, incontra Alice, una misteriosa ragazza straniera...
Vengono subito introdotti vari cliché del genere apocalittico: le comunicazioni non funzionano, le notizie in merito a quanto accade sono imprecise, l’arrivo dei soccorsi rappresenta una svolta meno positiva del previsto e sembra evidente che l’unica cosa da fare sia tentare di fuggire dai confini dell’area colpita, alla ricerca di persone che possano fare chiarezza sulla situazione.
Grazie allo stile di disegno dell'autore, particolarmente attento ai dettagli delle ambientazioni, è facile lasciarsi affascinare dall'anonima cittadina in cui è ambientato Wonderland, e la quotidianità dei pericoli in cui incorrono i personaggi rende questo primo volume grottesco e divertente. Pur non proponendo un inizio strabiliante, la serie promette bene e il ritmo serrato dei capitoli la rende una buona lettura di svago.