Wonderland 1, la recensione

Wonderland, edito da J-POP, è una miniserie horror in sei volumi firmata da Yugo Ishikawa

Nella vita spaccio libri e fumetti e mangio piadina e refusi.


Condividi

Wonderland è una miniserie di sei volumi realizzata da Yugo Ishikawa - noto in Italia per il manga Sprite! - che è stata originariamente serializzata sulla rivista nipponica Big Comic Superior, edita da Shogakukan.

La storia narra le vicende di Yukko, che una mattina, come se avesse bevuto la pozione “Bevimi” di Alice nel Paese delle Meraviglie, si risveglia rimpicciolita; inizialmente, crede che si tratti di un sogno, ma ben presto si accorge di non essere l’unica in quelle condizioni: tutti gli abitanti della sua prefettura, infatti, sono diventati piccoli come bambole. Dopo aver visto il proprio gatto domestico uccidere i suoi genitori, Yukko sale in groppa al suo cane Poko e parte in cerca di risposte. Mentre è in giro per la città, incontra Alice, una misteriosa ragazza straniera...

Questo primo volume targato J-POP pone le basi per far immergere il lettore nella situazione di smarrimento in cui si trovano i personaggi. Tutti gli abitanti fronteggiano dei pericoli inaspettati, come i gatti - domestici e randagi - o i corvi che planano al volo afferrando i passanti con becco e artigli. I gesti quotidiani, dall'uso di uno smartphone alla guida di un'auto, diventano inoltre sfide titaniche da affrontare.

Vengono subito introdotti vari cliché del genere apocalittico: le comunicazioni non funzionano, le notizie in merito a quanto accade sono imprecise, l’arrivo dei soccorsi rappresenta una svolta meno positiva del previsto e sembra evidente che l’unica cosa da fare sia tentare di fuggire dai confini dell’area colpita, alla ricerca di persone che possano fare chiarezza sulla situazione.

Dopo la parte introduttiva, la storia si fa più interessante grazie all’incontro con la misteriosa Alice - che pare avere delle capacità sovrannaturali ed essere un po' troppo a suo agio nelle vesti di donna in miniatura - ma anche grazie all'introduzione del vero antagonista nelle situazioni di crisi: gli umani stessi. Un gruppo di delinquenti, che sembra provenire dall’universo di Mad Max, mostra come i malintenzionati siano i primi ad adattarsi alle nuove condizioni, cercando di spadroneggiare sui malcapitati. A meno di ventiquattrore dal brusco risveglio, la prefettura è già immersa nel caos e gli individui stanno già perdendo il senso di solidarietà nei confronti del prossimo, il che fa ben sperare per il contenuto dei prossimi volumi.

Grazie allo stile di disegno dell'autore, particolarmente attento ai dettagli delle ambientazioni, è facile lasciarsi affascinare dall'anonima cittadina in cui è ambientato Wonderland, e la quotidianità dei pericoli in cui incorrono i personaggi rende questo primo volume grottesco e divertente. Pur non proponendo un inizio strabiliante, la serie promette bene e il ritmo serrato dei capitoli la rende una buona lettura di svago.

Continua a leggere su BadTaste