Wonder Woman, la recensione del film con Gal Gadot
Abbiamo visto in anteprima Wonder Woman, il film targato DC Comics sulla più famosa delle supereroine
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Perché Gal Gadot è perfetta nei panni di Diana, principessa di Themyscira, ma tutto ciò che le è stato costruito attorno scricchiola. Scricchiola e poi crolla. I primi scricchiolii si sentono subito, con uno spiegone che somiglia a quello di apertura di Thor: The Dark World, ma più noioso. Si sentono crocchiare le assi della sceneggiatura per tutta la prima ora, in cui tutto quanto succede esattamente quando te lo aspetti e come te lo aspetti, da manuale. Con l'aggravante di una sostanziale mancanza di idee nella messinscena. C'è il tema dell'eletta, c'è il mistero sulla nascita, c'è la giovane ribelle chiaramente dotata e fondamentale per il suo popolo, che però va protetta da se stessa. C'è la mentore moderata e quella radicale. C'è la curiosità di un'anima inquieta. C'è tutto. Tranne qualcosa di emozionante, una scena che ci dia il senso della meraviglia. Almeno fino alla metà del film. Intanto, tutto scricchiola. Travi umide?
Scricchiolii che si fanno assordanti quando si manifestano i dialoghi. "Maldestri" è l'aggettivo che ci viene alla bocca. Perché ci attendevamo una celebrazione della figura della donna, delle sue qualità ispiratrici, della forza di quello che un tempo chiamavamo il "sesso debole", della centralità che la storia le ha negato e che siamo convinti si meriti e si stia, faticosamente, riprendendo un pezzo per volta. E allora le battutine a doppio senso sul pene di Trevor, quelle su quanto Diana sia o non sia vestita in battaglia e altre amenità di questo genere ci feriscono. Perché facevamo il tifo. Ci feriscono più della CGI di alcune scene d'azione, che a un certo punto ci ricorda tristemente Matrix Reloaded.
Ci sono tanti altri difetti di scrittura che ci lasciano stupiti, quando leggiamo che la critica d'Oltreoceano ha parlato di questo film come del migliore del DC Extended Universe. Ci pare, onestamente, che non lo sia e che sia invece un prodotto che inciampa in continuazione, fino all'inevitabile caduta. Tra le tante cadute, di stile. Una su tutte, la più geek in assoluto? Nei primi venti minuti del film, Diana fa una cosa che farebbe Capitan America e una che farebbe Spider-Man. E noi lì, al cinema, increduli.