Wolverine - Serie Oro 5: Il più ricercato del Giappone, la recensione
Abbiamo recensito per voi il quinto volume della collana Wolverine - Serie Oro, contenente una storia inedita
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Nel quinto numero della collana Wolverine - Serie Oro - portata in edicola da Corriere dello Sport e Tuttosport in collaborazione con Panini Comics – viene presentata una storia inedita nel nostro Paese che riporta il mutante nel paese del Sol Levante per affrontare vecchi e nuovi avversari. Stiamo parlando de Il più ricercato del Giappone, maxi-serie di 13 capitoli uscita negli Stati Uniti nel 2013 e facente parte della linea di fumetti digitali Infinite Comics della Marvel.
In questa nuova avventura, Logan deve affrontare l’antico ordine dei ninja della Mano, alla cui guida troviamo la sua storica nemesi Victor Creed, meglio noto come Sabretooth. La gestione dell’organizzazione criminale da parte del feroce mutante non trova però tutti i proseliti concordi, cosa che crea al suo interno forti spaccature; tradizione e futuro della Mano vengono così messi in discussione e allo scontro partecipano: il “nuovo” Silver Samurai, ovvero Shingen Harada, figlio di Kenuichio; la giovane Osen, custode della sacra storia segreta della Mano; Shiro Yoshida, alias Sole Ardente, mutante giapponese che ha militato negli X-Men e negli Avengers; il leggendario primo clan della Mano residente nel Villaggio Infernale.
La struttura di questo racconto, nato in digitale e solo in seguito giunto su carta, è molto lineare e priva di particolari colpi di scena, costruita per stupire esclusivamente attraverso le scene d'azione imprimendo un tocco sensazionalistico che, di questi tempi, nelle serie cartacee tende a scemare: duelli ricchi di adrenalina che si spostano dal tetto di un treno a quello di un palazzo di vetro si susseguono sullo sfondo di svariate ambientazioni volte a esaltare le tante facce del Giappone. Il tutto viene messo su carta dalle matite di Diaz e Garza, entrambi dotati di uno storytelling frenetico e ipercinetico che accompagnano il lettore attraverso duelli all’ultimo sangue e scontri generazionali.
I colori di Israel Silva, Rain Beredo e Marte Gracia esaltano l’impatto visivo giocando molto con l’uso di colori complementari e accentuando il contrasto tra tinte algide e calde, caratterizzando così le diverse location.
Non sapendo quanti e quali effetti siano andati persi della versione digitale originale (gli Infinite Comics sono spesso ricchi di effetti sonori e animazioni), ci limitiamo ad affermare che la versione cartacea di Il più ricercato del Giappone non è qualcosa che resterà negli annali – soprattutto se paragonata alle altre storie "giapponesi" del personaggio, come la prima, storica realizzata da Chris Claremont e Frank Miller – ma resta una lettura piacevole grazie a una solida costruzione e un grande rispetto per la tradizione del personaggio.