Wolverine 8, la recensione
Abbiamo recensito per voi il numero 8 di Wolverine, realizzato da Taylor, Takara, Lemire e Sorrentino
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Dopo essere entrati in possesso di una misteriosa cassa, lo S.H.I.E.L.D. ha deciso di aprirla per tentare di sventare l'ipotetica minaccia che rappresenta. Con grande sorpresa delle direttrice Maria Hill e del suo equipaggio, l'eliveivolo viene stato attaccato da Fin Fang Foom, attirato dal feromone contenuto nella cassa. Tocca a Laura Kinney salvare la situazione e recuperare l'agente precedentemente assoldato di cui non si hanno notizie: Vecchio Logan. Non manca il cammeo delle due principali figure attorno alle quali si raccolgono gli schieramenti della seconda Guerra Civile dei Supereroi.
Senza dubbio una lettura leggera, piacevole e allineata con il nuovo corso editoriale della Casa delle Idee, ma in cui si fa fatica a scovare il nesso con Civil War II. Si avverte infatti la stessa sensazione di smarrimento provata a seguito della lettura di Invincibile Iron Man 8, un senso di incompiuto che in parte vanifica il lavoro fin qui svolto dagli autori. Certo, la rivelazione dell'ultima pagina lascia presagire profondi stravolgimenti nello status quo del personaggio, ma è troppo poco per poter alzare il valore complessivo dell'albo, inficiato dalla estrema banalità della trama e dalla mancanza del giusto thrilling nelle fasi salienti dell'episodio. Decisamente più in palla Marcio Takara, artista in grado di conferire il giusto dinamismo alle figure durante gli scontri e, al contempo, l'espressività necessaria per i brevi dialoghi contenuti.
In passato non abbiamo mancato di osannare l'ottimo lavoro in fase di scrittura di Jeff Lemire, capace di entrare in empatia con il personaggio creato da Mark Millar e di scavare a fondo nella sua anima di uomo tormentato che vuole a tutti i costi difendere le persone che ama; o meglio, che ha amato nella sua realtà.
Con un abile gioco di ribaltamento prospettico, Logan affronta la questione in senso opposto, consapevole di essere una calamita per i suoi tanti nemici, e questo gli costa un sacrificio tanto grande quanto doloroso. Attimi struggenti, di vibrante dolore, portati alle estreme conseguenze dall'autore canadese che rivolta l'animo del personaggio mostrandocelo in tutte le sue sfaccettature.
Al momento il lavoro più sentito e riuscito tra le testate mutanti della Nuovissima Marvel, che può avvalersi anche della splendida arte di Andrea Sorrentino. Le sue tavole accompagnano lo sviluppo della trama con uno storytelling serrato, evocativo e dal forte impatto emozionale, in cui la tensione creata sfocia sovente in soluzioni a tutta pagina. L'affiatamento tra i due artisti è alto, e ci regala quest'incredibile atto conclusivo dello storyarc Città di Confine.
Wolverine 8 è un albo dalle due facce, dunque, come due sono i protagonisti che possono vantare il nome di Wolverine. Restiamo in fiduciosa attesa per lo sviluppo delle avventure di Laura, della sua sorella genetica Gabby e del malconcio Logan, convinti che solo sulla lunga distanza capiremo come la sconvolgente rivelazione conclusiva sia connessa a Civil War II...