Wipeout 2048 - Veloce come lo scorrere del tempo

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nonostante i 30 frame al secondo, Wipeout 2048 non sfigura davanti ai suoi fratelli maggiori e, pur non potendo vantare la stessa grafica in FullHD 1080p, da buona prova delle capacità di PSVita, offrendo ambienti dettagliati e una sensazione di velocità che su portatile non si era mai vista.

Abbiamo recensito il nuovo racing arcade di SCE Liverpool. Wipeout 2048 sarà all'altezza dei predecessori?

Wipeout è stato un titolo seminale. Per molte ragioni, ha definito gli stilemi di base dei racing arcade 3D nell’ormai lontano 1995 e ha sempre rappresentato una delle punte di eccellenza tecnica delle console Sony. Non a caso i ragazzi di Psygnosis (oggi SCE Liverpool) sono fra i pochissimi a essere in grado di sobbarcarsi ogni volta lo sviluppo di un titolo di un launch title per ogni nuova console Sony, accadde con la prima Playstation, con PS2, con PSP e - oggi - con PSVita.

Ma c’è qualcosa di più, qualcosa che va oltre la mera eccellenza del prodotto, in Wipeout coesistono perfettamente l’afflato tecnologico che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni del gaming e il divertimento puro e semplice degli arcade di vent’anni fa, dove pochi minuti bastavano per impratichirsi dei comandi e lanciarsi nelle gare più disparate. 

 

Wipeout 2048 si pone come prequel totale del franchise, ambientando i campionati che andremo ad affrontare ai veri albori delle gare con motore antigravità, quando la tecnologia, pur essendo già molto lontana da quella cui siamo abituati ai giorni nostri, non era ancora evoluta come negli episodi successivi. Questo capitolo, dunque, desidera riportarci agli albori delle gare, quando tutto, dai veicoli alla struttura delle piste (di cui parleremo più diffusamente più avanti) era ancora uno strano ibrido fra i bolidi classici su gomma e gli splendidi missili che sfreccieranno nei decenni successivi.Wipeout, più che per grandi guizzi ludici o per enormi innovazioni nel gameplay è ricordato per la sua purezza assoluta: gli sviluppatori, in tutte le iterazioni del franchise, hanno via via raffinato il modello originale, facendo quello che in gergo artistico viene chiamato “un lavoro a togliere”. Anziché migliorare la loro opera aggiungendo via via nuove feature, i ragazzi di SCE Liverpool, hanno seguito un approccio minimalista, limando all’inverosimile le due caratteristiche sostanziali del gioco, ovvero velocità e comparto tecnico. Per capire Wipeout è necessario al tempo stesso abbandonare le convenzioni classiche con cui ci si avvicina ai sequel e abbracciarle in toto, accettando un gioco che, seppur nuovo nell’estetica, rimane profondamente fedele a se stesso da ormai più di dieci anni.Dal punto di vista meramente ludico Wipeout 2048 dimentica tutte le deviazioni dal percorso originale proposte nel corso degli anni da alcuni capitoli della serie e ci mette davanti a un gameplay che - nella sua semplicità - non fa sconti di alcun tipo e costringe il giocatore ad immergersi completamente nella gara per sperare di ottenere risultati almeno dignitosi. Per non scontentare nessuno, gli ex Psygnosis hanno implementato addirittura tre sistemi di controllo, il primo, classico, prevede l’uso dei tasti frontali della console (così come avviene negli altri episodi) dosando nel modo giusto accellerate, aerofreno e derapate; il secondo, pensato esplicitamente per PSVita, demanda ai dorsali accelleratore ed uso dell’aerofreno, mentre con i tasti frontali potremo usare le varie armi; infine, più per esperimento che per vera convinzione, troviamo un sistema interamente feel & touch in cui muovendo le dita sul touchpad posteriore potremo accellerare e frenare, con il touchscreen useremo le armi e con il giroscopio potremo curvare.Inutile dire che dei tre sistemi, l’ultimo descritto è quello che da meno soddisfazioni, in quanto il tilt sensor non è per nulla in grado di garantire la precisione necessaria per disegnare le traiettorie da architetti fondamentali per vincere. Il modello classico sarà sicuramente la scelta dei fan di più vecchia data, tuttavia dobbiamo notare come il nuovo layout dei controlli, che sfrutta i dorsali, sia quello che adatta meglio la complessità di Wipeout alle piccole dimensioni di Vita, garantendo ottimi risultati fin da subito.Una volta in gara, le sfide cui prenderemo parte possono essere raccolte in tre macrocategorie, avremo i classici gran premi in cui ci sarà richiesto di vincere o di raggiungere almeno un determinato piazzamento, le gare a tempo e, infine, i “combattimenti”, dove l’obiettivo non sarà vincere ma fare più danni possibile agli avversari, usando armi terribilmente devastanti. La varietà non manca e, senza dubbio, è un bene vedere un titolo di corse arcade che si allontana dallo stereotipo dei giochi di guida, proponendo modalità alternative non solo come piacevole aggiunta ma come veri e propri innesti nella struttura del gioco.Per quanto riguarda le vetture, ogni scuderia cui avremo accesso avrà a disposizione tre veicoli, uno più dedito alla velocità, uno resistente e dedicato agli scontri diretti e uno sperimentale, che cerca di mischiare il meglio degli altri due. Naturalmente in ogni gara ci verrà chiesto quale vogliamo usare e la scelta avrà ricadute non da poco sul modo con cui saremo costretti ad affrontare la competizione.I puristi di Wipeout con tutta probabilità, si sentiranno un po’ alienati nell’affrontare le prime piste. Abbandonate le vertigini da space opera dei capitoli precedenti, 2048 - data la sua collocazione temporale - ci porta in un mondo molto più concreto e riconoscibile, in cui le piste, per massima parte, si estrinsecano fra le vie cittadine delle metropoli del XXI secolo, per poi alzarsi e sfrecciare verso il cielo. Ci capiterà dunque spesso di sfrecciare accanto a landmark celebri, come il ponte di Brooklyn, o Central Park, giusto per citarne due che incontreremo nelle primissime piste. In generale, comunque, la sensazione è quella di trovarsi davanti a tracciati ben congegnati in cui la fanno da padrone intuito e prontezza di riflessi, mentre la scoperta di scorciatoie, traiettorie alternative e nuove strade garantiscono un buon fattore di rigiocabilità.

Dal punto di vista tecnico, nonostante i 30 frame al secondo, Wipeout 2048 non sfigura davanti ai suoi fratelli maggiori e, pur non potendo vantare la stessa grafica in FullHD 1080p, da buona prova delle capacità di PSVita, offrendo ambienti dettagliati e una sensazione di velocità che su portatile non si era mai vista. Certo, nelle situazioni più concitate qualche frame ogni tanto si perde e il gioco soffre un po’ ma tutto sommato non ci si può certo lamentare, dato che 2048 permette di mettersi in tasca tutta la magia di Wipeout dovendo scendere a compromessi davvero minimi. L’unico difetto su cui non si può transigere è la velocità dei caricamenti. Per passare dal menu alla gara a volte passa quasi un minuto buono, troppo anche su console casalinga, figuriamoci su una portatile dove le partite on the fly dovrebbero essere la norma. Sony ha promesso che il problema sarà risolto con le prime patch gratuite, tuttavia questa lentezza segna un pessimo precedente che - speriamo - non sarà replicato da altri titoli. In chiusura non possiamo non promuovere con ottimi voti questa nuova incarnazione di quello che, ormai, è diventato uno dei franchise più prestigiosi e antichi della storia del gaming moderno. Wipeout 2048 raccoglie una pesante eredità e la porta senza problemi nella nuova era del gaming mobile, garantendo un tasso di sfida e un comparto tecnico paragonabili a quelli cui siamo abituati su console domestica. Dato il suo gameplay zen e l’estrema concentrazione sulla componente ludica principale (le gare), Wipeout non è un gioco per tutti e, forse, non è nemmeno quella killer app che Sony avrebbe voluto, tuttavia rimane un titolo imprescindibile per tutti i giocatori di vecchia data e i veri appassionati.

 

Video Credits: Sony Computer Ent. 2012 sce.com

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