Wilfred: la recensione della seconda stagione

Wilfred conclude una seconda stagione altalenante, che decolla con fatica e nel complesso risulta inferiore alla prima...

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Wilfred 2La seconda stagione di Wilfred inizia con qualche episodio che gira a vuoto (ripetendo idee e schemi narrativi ampiamente esplorati nel corso della prima stagione), ma lentamente prende ritmo, alternando con costanza alti e bassi.

All'inizio qualche perplessità è sollevata sopratutto dalle scene ambientate nel nuovo ufficio di Ryan: alcuni dei personaggi di contorno sono grossolanamente tratteggiati e l'intero ambiente fatica davvero a carburare. Allison Mack è una sorpresa (dopo anni di Smallville deve essere rinfrescante cambiare ambiente) e il suo personaggio, Amanda, risulta immediatamente simpatico. Purtroppo il rapporto con Ryan si interrompe bruscamente con una virata drammatica un po' esagerata e le cose non vanno meglio quando gli autori decidono di dare un taglio netto alla nuova vita professionale di Ryan con un pretesto abbastanza inaspettato. Poi alla fine arriva il peggio: con un colpo di scena insensato che serve a giustificare tutto quello che viene prima.

La serie gioca molto spesso su quell'equilibrio instabile tra commedia e dramma che la caratterizza e quest'anno ha spinto l'asticella più volte verso storie più articolate, senza però mai raggiungere pienamente l'obiettivo: la struttura ripetitiva (inevitabile visto il concept alla base, ma più evidente superato l'effetto sorpresa del primo anno) schiaccia ogni ambizione di fare qualcosa di più profondo e crea dei solchi qualitativi tra episodi successivi. Non è mai chiaro quale sia l'obiettivo sulla lunga distanza e prendere sul serio alcune svolte narrative è un po' difficile.

La mitologia è accennata ripetutamente, ma non si va mai fino in fondo: rivediamo la madre di Ryan, ma la sua presenza è sostanzialmente inutile e il personaggio semplicemente non funziona, al pari della sorella Kristen, intrappolata nel ruolo di isterica (e alternativamente usata come ostacolo o comic relief, a seconda di quello che serve), o di Jenna, simpatica, ma insignificante: perché Ryan le sta ancora dietro? Non è molto chiaro e la psicologia del personaggio a volte è davvero confusa.

Insomma, sembra che Wilfred lanci continuamente il sasso per poi ritirare subito la mano. Per ora va bene, ma prima o poi la serie dovrà affrontare le questioni che solleva (chi è o cos'è Wilfred? Ryan è pazzo?), altrimenti sarebbe meglio far finta di niente e proseguire tranquillamente.

In attesa che diventi davvero un appuntamento imperdibile. Ma forse non vuole.

Wilfred

La serie non è ancora stata rinnovata per una terza stagione. In Italia è inedita.

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