Wilderworld: Prologo, la recensione
Abbiamo recensito in anteprima per voi Wilderworld: Prologo, storia che innesca il primo crossover Wilder
Wilderworld: Prologo racconta - come suggerisce il titolo - del principio di qualcosa, e questo qualcosa non è altro che il primo evento crossover che connetterà non solo tutte le serie Wilder già pubblicate - Australia, Elliot, Black Rock e Il cuore della città - ma anche le storie che non hanno ancora visto la luce del sole, o meglio quella degli schermi di computer, tablet e smartphone sui quali abbiamo imparato a conoscere e amare i suddetti titoli.
Questo misterioso essere - il cui ruolo ricorda molto quello del Monitor nel Multiverso DC - è alla ricerca di qualcosa, o qualcuno, e intraprende un viaggio multidimensionale che lo porta, ad ogni salto, a esplorare i vari mondi del Multiverso Wilder: il lettore avrà quindi modo di ritrovare gli scenari di Australia, Elliot, Black Rock e Il cuore della città, ma anche altre rappresentative di storie ancora tutte da rivelare. L'intento del protagonista di Wilderworld: Prologo è ancora sostanzialmente ignoto - anche se qualche dettaglio viene fornito - e tutto da scoprire nei prossimi mesi, in cui ci sarà presumibilmente svelato il grande progetto volto a unire in un crossover tutte le realtà di questa ambiziosa etichetta.
Wilderworld: Prologo presenta una storia introduttiva, un ponte tra ciò che è stato e ciò che sarà, ma nonostante questo ha al suo interno molti interessanti elementi che strizzano l'occhio non solo a classici del fumetto e del cinema americano - impossibile non pensare a Watchmen, Matrix o a svariate saghe Marvel e DC Comics - ma anche risvolti narrativi abbastanza sorprendenti che conferiscono a questo racconto una grande originalità.
Il tutto è confezionato egregiamente, con i testi di Jacopo Paliaga, Dario Sicchio, Leonardo Favia, Capitan Artiglio, Andrea Gagna e Francesco Savino, e i disegni di French Carlomagno, Jacopo Vanni, Giorgio Abou Mrad, Oscar, Francesco Montarino, Giulio Rincione e Ludovica Ceregatti: nomi che ormai non sono più promesse, ma certezze del panorama fumettistico italiano.
Ha dunque inizio la nuova era di Wilder, una coraggiosa realtà che ha saputo divenire grande in pochissimo tempo: adesso, però, la posta in gioco è ancora più alta, e non vediamo l'ora di scoprire quello che gli autori dell'etichetta ci riserveranno.