Wilderworld: Prologo, la recensione

Abbiamo recensito in anteprima per voi Wilderworld: Prologo, storia che innesca il primo crossover Wilder

Condividi

Wilderworld: Prologo, anteprima 01A un anno dall'ideazione del progetto Wilder e a circa sei mesi dal lancio delle prime serie, giunge - un po' a sorpresa - una storia che negli Stati Uniti verrebbe definita un one-shot, o un numero zero. Il parallelismo con i comics d'oltreoceano non è casuale, dato che l'etichetta creata da Jacopo Paliaga e French Carlomagno guarda dichiaratamente a quel mondo, senza generare "scopiazzature" ma cercando di attingere agli elementi fondanti - in particolare l'impianto narrativo e una continuity unificata - e dar vita a un ibrido decisamente originale che risenta del background italiano dei tanti autori coinvolti.

Wilderworld: Prologo racconta - come suggerisce il titolo - del principio di qualcosa, e questo qualcosa non è altro che il primo evento crossover che connetterà non solo tutte le serie Wilder già pubblicate - Australia, Elliot, Black Rock e Il cuore della città - ma anche le storie che non hanno ancora visto la luce del sole, o meglio quella degli schermi di computer, tablet e smartphone sui quali abbiamo imparato a conoscere e amare i suddetti titoli.

Tutto prende il via all'interno di un luogo arcano, nel quale un misterioso essere dall'aspetto robotico e hi-tech è intento a osservare una moltitudine di monitor, ognuno dei quali trasmette qualcosa di diverso; con questo escamotage gli autori vanno a ufficializzare un dettaglio importantissimo per le dinamiche di ciò che verrà: quello in cui sono ambientate le storie Wilder è a tutti gli effetti un Multiverso, composto da una moltitudine di Terre differenti, ognuna appartenente a una realtà alternativa. Gli autori hanno dunque scelto di seguire un canone oramai classico nel panorama del fumetto americano, in particolare per realtà editoriali storiche come Marvel e DC Comics.

Questo misterioso essere - il cui ruolo ricorda molto quello del Monitor nel Multiverso DC - è alla ricerca di qualcosa, o qualcuno, e intraprende un viaggio multidimensionale che lo porta, ad ogni salto, a esplorare i vari mondi del Multiverso Wilder: il lettore avrà quindi modo di ritrovare gli scenari di Australia, Elliot, Black Rock e Il cuore della città, ma anche altre rappresentative di storie ancora tutte da rivelare. L'intento del protagonista di Wilderworld: Prologo è ancora sostanzialmente ignoto - anche se qualche dettaglio viene fornito - e tutto da scoprire nei prossimi mesi, in cui ci sarà presumibilmente svelato il grande progetto volto a unire in un crossover tutte le realtà di questa ambiziosa etichetta.

Wilderworld: Prologo, anteprima 02

Wilderworld: Prologo presenta una storia introduttiva, un ponte tra ciò che è stato e ciò che sarà, ma nonostante questo ha al suo interno molti interessanti elementi che strizzano l'occhio non solo a classici del fumetto e del cinema americano - impossibile non pensare a Watchmen, Matrix o a svariate saghe Marvel e DC Comics - ma anche risvolti narrativi abbastanza sorprendenti che conferiscono a questo racconto una grande originalità.

Il tutto è confezionato egregiamente, con i testi di Jacopo Paliaga, Dario Sicchio, Leonardo Favia, Capitan Artiglio, Andrea Gagna e Francesco Savino, e i disegni di French Carlomagno, Jacopo Vanni, Giorgio Abou Mrad, Oscar, Francesco Montarino, Giulio Rincione e Ludovica Ceregatti: nomi che ormai non sono più promesse, ma certezze del panorama fumettistico italiano.

Ha dunque inizio la nuova era di Wilder, una coraggiosa realtà che ha saputo divenire grande in pochissimo tempo: adesso, però, la posta in gioco è ancora più alta, e non vediamo l'ora di scoprire quello che gli autori dell'etichetta ci riserveranno.

Continua a leggere su BadTaste