Into the Wild
Dopo la laurea, un giovane di talento abbandona tutto per trovare se stesso ed arrivare in Alaska. Sean Penn ai suoi massimi livelli, Emile Hirsch da Oscar, in un film alle soglie del capolavoro...
Recensione a cura di ColinMckenzie
TitoloInto the WildRegiaSean PennCast
Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone, Brian Dierker, Catherine Keener, Vince Vaughn, Kristen Stewart
Qualcun altro dirà che è questa l'America che molti di noi amano, quella dei ribelli, dei perdenti che lottano per un sogno che non si chiama profitto, della libertà e degli spazi incontaminati, contrapposta a quella politico-affaristica che tanto male ha fatto al proprio Paese. Anche qui, non sarebbe certo una follia (tra Woody Guthrie e Bush, non è difficile scegliere), ma non è questo che mi può convincere più di tanto, visto che sono una persona che ha abbandonato la lettura di Sulla strada dopo trenta pagine e che di certo non mollerebbe tutto per andare in Alaska (o in qualsiasi altra meta).
In questo, Sean Penn mostra di aver imparato perfettamente la lezione dei grandi cineasti statunitensi degli anni settanta: storia appassionanti e personaggi veri, senza preoccuparsi troppo del botteghino (che, in effetti, non sta dando le soddisfazioni che il film meriterebbe di avere). D'altra parte, la sua maturità è ormai evidente nel modo in cui giostra bene le sue scelte di regia che, nonostante non siano mai banali, non risultano neanche fuori luogo o eccessive. E che dire del cast che ha scelto? Semplicemente perfetto, con degli attori straordinari (Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone, Catherine Keener, Vince Vaughn) anche in piccole parti. Ma, ovviamente, è Emile Hirsch che regge tutto il film, creando un personaggio straordinariamente complesso e variegato, che conquista il cuore e rimane nella memoria. Se l'Academy riuscirà a non nominarlo, almeno speriamo che tutto sia dovuto ad un'annata interpretativa straordinaria.
Insomma, che dobbiate andare a vedere questo film è ovvio. Il consiglio è quello di leggere meno possibile sulla storia vera del protagonista e di evitare con cura gli spoiler che i sempre loquaci giornalisti italiani ci propinano. Sarebbe veramente un peccato...