What We Do in the Shadows (stagione 5), la recensione

La quinta stagione di What We Do in the Shadows si conferma in linea con le precedenti, risultando così un piccolo capolavoro

Condividi

La recensione di What We Do in the Shadows - stagione 5, disponibile su Disney+.

Guardando What We Do in the Shadows ci è capitato spesso di chiederci come siano riusciti gli autori a raccontarci gli stessi personaggi, ma donando loro sfumature sempre diverse. Una domanda lecita, dato che la serie iniziata nel 2019 non mostra ancora la benché minima stanchezza, migliorando di episodio in episodio. Un risultato evidente dalla quinta stagione appena uscita, che dimostra come l’intero show abbia una chiara direzione, senza volersi trascinare in eterno per soddisfare un pubblico assetato non di sangue, ma di contenuti. È infatti già ufficiale: What We Do in the Shadows si chiuderà con la sesta stagione, mettendo la parola “fine” alle avventure di Guillermo, Nandor, Laszlo, Nadja e Colin Robinson.

Dal 20 marzo la quinta stagione di What We Do in the Shadows è finalmente approdata su Disney+. Abbiamo quindi deciso di tuffarci a capofitto nelle dieci nuove puntate dell’opera ideata da Jemaine Clement e Taika Waititi. Dieci nuove puntate con una solida trama principale, accompagnata dalla miriade di folli storyline secondarie alle quali ormai ci ha abituato lo show. Scoprite insieme a noi perché, se non l’avete già fatto, dovreste recuperare questa piccola gemma il prima possibile.

UNA FAMIGLIA DISFUNZIONALE

La trama di questa stagione ruota attorno al colpo di scena al quale abbiamo potuto assistere lo scorso anno: Guillermo ha chiesto a Derek di trasformarlo in un vampiro. Un’azione che, però, potrebbe portare a conseguenze estreme. Nella società dei succhiatori di sangue, infatti, è considerato un oltraggio che un Famiglio si faccia trasformare da un vampiro diverso dal suo padrone. Un oltraggio a tal punto che il padrone sarebbe prima costretto a uccidere il proprio schiavo, per poi togliersi la vita. Guillermo avrà davvero deciso di farsi mordere da Derek, oppure si è forse pentito all’ultimo secondo? Una domanda alla quale non risponderemo, lasciandovi il piacere della scoperta.

Quanto appena descritto è alla base del primo dei dieci episodi già disponibili sulla piattaforma di streaming. Come spesso accade, What We Do in the Shadows parte da questi nuovi presupposti per approfondire poi le relazioni tra i vari protagonisti. Protagonisti ai quali ci siamo ormai davvero affezionati e che risultano non solo ben differenziati, ma anche perfettamente combinabili tra loro. Ognuno di essi, infatti, può interagire con gli altri dando vita a situazioni sempre diverse e divertenti.  La cura riposta dagli sceneggiatori nella caratterizzazione di Guillermo e dei vari vampiri che popolano la casa di Staten Island è semplicemente incredibile e bastano pochi dialoghi per capire come ognuno di essi sia cambiato rispetto alle prime stagioni. La sensazione è quella di guardare uno spaccato nel quotidiano di una famiglia disfunzionale. Una famiglia che si ama, ma che non riesce (e non vuole) soffocare l’istrionismo dei suoi membri.

UNA COMMEDIA GROTTESCA

Questa quinta stagione mantiene due dei punti di forza dell’intera serie: il gusto per il grottesco e il sapiente mix tra commedia e horror. What We Do in the Shadows non solo è pieno di black humor e di schizzi di sangue, ma riesce anche attraverso l’estetica a lasciare spiazzato lo spettatore. Creature realizzate attraverso i trucchi prostetici, momenti gore inaspettati, situazioni di grande disagio che fanno scorrere un brivido lungo la schiena sono infatti all’ordine del giorno. Il risultato? Una serie ipnotica, divertente, imprevedibile e dannatamente ispirata.

Stiamo parlando, infatti, di uno show unico nel suo genere. Uno show che, a differenza di quanto accade sempre più spesso, decide di non lasciare alcuna storyline in sospeso alla fine della stagione e che fa buon uso della durata risicata di ogni episodio per raccontare tutto il necessario senza allungare mai il brodo.

What We Do in the Shadows è un gioco di equilibri, dove tutto sembra destinato a crollare come un castello di carte, ma dove inaspettatamente tutto funziona alla perfezione. La quinta stagione non fa altro che avvalorare di più questa nostra affermazione, dimostrandosi una delle opere più divertenti viste negli ultimi mesi. Se non avete ancora cominciato la serie tratta dal film di Waititi e Clement, ascoltate il nostro consiglio: iniziatela il prima possibile. Fatevi trascinare nella follia di uno show dal sapore unico, colmo di idee brillanti, attori straordinari e di situazioni così folli da lasciarvi a bocca aperta durante l’intera visione. Ci ringrazierete dopo.

E voi che cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i canali social di BadTaste (TikTok incluso).

Continua a leggere su BadTaste