What We Do in the Shadows (stagione 4), la recensione

What We Do in the Shadows torna con una quarta stagione che cambia tutto, per non cambiare davvero nulla (e va benissimo così)

Condividi

Nel 2014, Vita da vampiro - What We Do in the Shadows lasciò tutti a bocca aperta, conquistando pubblico e critica un po' in tutto il mondo. Stiamo parlando del film diretto da Taika Waititi e da Jemaine Clement, un mockumentary che vede una troupe televisiva seguire la vita di un gruppo di vampiri. In un sapiente mix tra horror e commedia, la pellicola è caratterizzata da un turbinio continuo di gag e di idee geniali, che gli hanno permesso di diventare un vero e proprio cult. Da questo successo hanno avuto origine due spin-off: Wellington Paranormal e What We Do in the Shadows. Il primo, inedito ancora in Italia, segue le vicende di un’unità investigativa del paranormale, mentre il secondo sposta il focus dalla Nuova Zelanda a Staten Island.

Forte di un responso estremamente positivo, What We Do in the Shadows ha ormai raggiunto la quarta stagione, ma lo show è stato già rinnovato per i prossimi due anni. Nel frattempo, tra un cameo e l’altro, le avventure di Guillermo, Nandor, Laszlo e Nadja proseguono imperterrite, conquistando sempre più appassionati e dimostrando per l’ennesima volta la bravura degli autori coinvolti.

UN “NUOVO” STATUS QUO

La trama di questa quarta stagione potrebbe spiazzare la maggior parte degli spettatori. Lo show si era infatti interrotto con una serie di colpi di scena. Nandor deciso a esplorare il mondo, Guillermo “costretto” a partire insieme Nadja per Londra e Laszlo a casa per fare da padre alla creatura nata dal corpo di Colin Robinson. Eppure, nel giro di una decina di minuti, gli autori riportano la situazione a uno status quo simile a quello precedente a tutti questi cambiamenti. “Bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla”, per citare Il Gattopardo.

Preso atto di questo nuovo inizio, la serie introduce diversi elementi interessanti che vanno ad arricchire il mondo di What We Do in the Shadows. Si tratta di momenti pensati sia per caratterizzare al meglio i vari protagonisti, che per migliorare il già ottimo world building dello show. Impossibile non innamorarsi della follia della sceneggiatura scritta dal talentuoso team di autori. Un team capace di mescolare umorismo, dramma, horror, no-sense e una miriade di altri stili, ma che riescono comunque a trovare un perfetto equilibrio all’interno della serie.

SANGUE E PSICOLOGIA

Ancora una volta, What We Do in the Shadows stupisce per le ottime interpretazioni degli attori coinvolti. Kayvan Novak ha la straordinaria dote di sembrare insicuro, deciso, dolce e triste con pochissimi sguardi, dimostrandosi un attore in costante evoluzione e che speriamo di vedere in più produzioni nei prossimi anni. Matt Berry e Natasia Demetriou formano una coppia folle sotto tutti i punti di vista. Il personaggio di Laszlo, in particolare, riesce a far ridere grazie a tempi comici perfetti, studiati per valorizzare le espressioni del suo interprete. A questo si aggiunge l’ottimo Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, un personaggio al quale è impossibile non voler bene e che in questa quarta stagione si dimostra ancora più profondo che in passato.

Lo show ideato da Jemaine Clement e da Taika Waititi è una finestra sulla psicologia delle persone, siano esse vive o trasformate in vampiri. La patina comica serve solamente come velo per mascherare le insicurezze, le paure e la banale quotidianità dell’essere umano. Un risultato raggiunto con ruvida delicatezza, che permette alla serie di posizionarsi tra le più interessanti e divertenti degli ultimi anni.

What We Do in the Shadows è una vera e propria gemma. Questa quarta stagione non fa che confermare la bontà generale di un serial televisivo ricco di idee, scritto con estrema cura e interpretato con convinzione da tutti i suoi protagonisti. Certo, il mood potrebbe non piacere a tutti, ma vi invitiamo comunque a dare una possibilità a questo show. Potreste rimanerne incantati senza che ve ne rendiate conto. Esattamente come se foste stati ipnotizzati da un vampiro.

E voi che cosa ne pensate? Venite a raccontarci la vostra opinione direttamente in chat sul canale Twitch di BadTasteItalia.

Continua a leggere su BadTaste