What Remains: la recensione
Miniserie poliziesca targata BBC: un'angosciante e coinvolgente riflessione sulla solitudine
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What Remains muove a partire da una situazione classica e pienamente inquadrata nel genere poliziesco, una premessa che, dall'ampia panoramica riservata ai co-protagonisti (più volte la scrittura si allontana dall'indagine in sé per andare a raccontarci le vicende dei vari personaggi) all'attenta caratterizzazione dell'agente che conduce le ricerche (non solo soggetto passivo e semplice strumento narrativo ma vero protagonista insieme agli altri) ci richiama alla mente il sorprendente Broadchurch con David Tennant andato in onda qualche mese fa. Laddove però la serie di ITV allargava il proprio sguardo ad un'intera comunità giocando, anche visivamente, con gli imponenti scenari e i campi lunghi, What Remains precipita la propria visione nei claustrofobici e soffocanti ambienti del palazzo nel quale si è consumata la tragedia.
L'opprimente messa in scena gioca e dialoga quasi attivamente con la tematica principale della serie, presentando scenari angosciosi, freddi, angusti, in cui le urla degli inquilini si fermano alle porte dei vari appartamenti mentre nella tromba delle scale tutto è silenzio e indifferenza. La fotografia gioca spesso con gli effetti della messa a fuoco, lasciandoci in vari momenti spiazzati di fronte all'immagine sbiadita che abbiamo di fronte e lasciando che a poco a poco qualcosa avanzi verso di noi permettendoci finalmente di comprendere. Il cast infine, in cui forse spiccano a livello di fama solo Indira Varma, che presto vedremo in Game of Thrones, e David Threlfall (Shameless) funziona in tutte le sue componenti. In definitiva un buon prodotto che, anche per la scarsa durata, merita una visione.