What If…? (stagione 2), la recensione

Tra un panettone e un calice di bollicine, siamo finalmente pronti per parlarvi della seconda stagione di What If…?, ecco la nostra recensione

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La recensione della stagione 2 della serie animata What If...?, disponibile su Disney+

Pubblicata per la prima volta nel 1977, What If...? è una serie a fumetti con un preciso obiettivo: mostrare come si sarebbero potuti evolvere gli eventi all’interno dell’Universo Marvel se la storia fosse andata diversamente. Si tratta di storie “one shot”, che vengono risolte in un singolo albo dalla durata di circa 20-22 pagine. Una durata senza dubbio limitata, ma che, grazie al lessico dei fumetti americani di quel periodo, riesce comunque a riassumere gli eventi in modo chiaro senza sacrificare la qualità finale del racconto. Il punto di collegamento tra queste bizzarre avventure è Uatu l’Osservatore, personaggio cosmico della Marvel che sin dalla fine degli anni Settanta ha fatto da narratore alle varie storie, in grado di vedere tutto, ma impossibilitato a intervenire.

Post Avengers: Endgame, il Marvel Cinematic Universe ha cominciato a esplorare il multiverso della Casa delle Idee, fatto di sfaccettature, realtà differenti e di nuove possibilità. Sulla scia di questa buona intuizione per coinvolgere il pubblico, i Marvel Studios hanno quindi deciso di adattare anche What If...?. Una scelta senza dubbio vincente, valorizzata dall’utilizzo dell’animazione che può non solo donare maggior fascino alle storie, ma che permette di “utilizzare” personaggi come Iron Man, ormai fuori dai giochi all’interno del MCU.

La prima stagione di What If…? è stata pubblicata nell’estate del 2021, convincendo il pubblico solo a metà. Da un lato lo stile visivo ha conquistato tutti, dall’altro i primi nove episodi hanno dato vita a storie frammentate, che spesso non facevano altro che introdurre nuovi eroi, senza però riuscire a coinvolgere gli spettatori. Racconti che accennavano a una possibile evoluzione interessante, ma che poi finivano in un nulla di fatto a tratti snervante. Nonostante ciò, a partire dal 22 dicembre di quest’anno, su Disney+ è approdata anche la seconda stagione dello show. Tra un panettone e un calice di bollicine siamo riusciti a vederla e, finalmente, siamo pronti per parlarvene. Gli autori avranno capito come correggere il tiro, oppure si troviamo di fronte ancora una volta a uno show trascurabile?

FENOMENALI STORIE COSMICHE, IN UN MINUSCOLO SPAZIO VITALE

Come già affermato in apertura, la versione a fumetti di What If...? narrava avventure one shot dalla durata estremamente limitata, ma accettabile grazie al lessico dei fumetti, che tramite didascalie e giochi di regia permette di giocare con il tempo in modi che nessun altro media può utilizzare. La serie animata scritta da A. C. Bradley, Matthew Chauncey e Ryan Little prova ancora una volta a ottenere lo stesso risultando, scivolando però sulle stesse problematiche della prima stagione.

La maggior parte degli episodi, infatti, mostrano possibili realtà che pescano a piene mani da quanto accaduto all’interno del MCU. Capita spesso, quindi, che eventi che prima venivano narrati in film da più di due ore vengano qui condensati in pochissimi minuti. Il risultato è un appiattimento narrativo che rende la maggior parte delle storie blande e/o poco interessanti, permettendo solamente a coloro che hanno visto l’opera originale di divertirsi. Per un fan dell’Universo Marvel, infatti, questa seconda stagione di What If…? diventa una sorta di caccia agli easter egg. Non che ci sia nulla di male in questo, ma è evidente che in alcuni episodi gli autori sperassero che il pubblico si fosse affezionato ai vari personaggi che, a esclusione di un paio di eroi, difficilmente riescono invece a far breccia nel cuore dello spettatore.

Esattamente come nella prima stagione, anche in questi nove nuovi episodi viene lentamente introdotta una trama orizzontale che mette al centro di tutto Captain Carter, eroina simbolo dello show che speriamo di veder introdotta in futuro nell’universo canonico del MCU. Questa Peggy ci ha convinti in quasi ogni singola scena, delineando un personaggio interessante e che vorremmo vedere applicato a una sceneggiatura ben strutturata, lontana dai singoli episodi di circa venti minuti.

UNA QUESTIONE DI STILE

Da un punto di vista estetico, la seconda stagione di What If…? conferma quanto di buono visto nel 2021, merito principalmente dello stile in cel-shading, che permette ai personaggi di staccarsi dallo sfondo e contribuisce così a dare una maggiore tridimensionalità al tutto. Meravigliosa, inoltre, la tavolozza dei colori utilizzata, che grazie a particolari effetti grafici risulta tanto brillante quanto vicina ai toni del Marvel Cinematic Universe. Al di là della pura estetica, è innegabile che sia proprio l’animazione uno dei punti di forza della serie, risultando sempre fluida e che garantendo un colpo d’occhio impressionante, ben al di sopra della maggior parte degli show di stampo occidentale disponibili sulle varie piattaforme di streaming.

Il pregio dello stile di What If…? è però quello di dare vita a scontri e scene d’azione incredibili, forti di una regia per lo più sconosciuta nei vari film dei Marvel Studios. Esattamente come nei videogiochi, infatti, possiamo trovare inquadrature estremamente appaganti, che trasmettono la potenza delle varie forze in gioco e che, in alcuni momenti, riescono sinceramente a emozionare. Ci piacerebbe che alcune di queste scelte registiche vengano riprese in futuro anche per dai vari film in live action, che ultimamente soffrono un po’ di mancanza di idee sul piano delle inquadrature. In ogni caso, la serie animata ideata da A. C. Bradley si conferma un trionfo estetico, che merita anche solo per questo di essere vista.

WHAT IF…?

La seconda stagione di What If…? non si discosta troppo da quanto visto ormai due anni fa: si tratta di uno show esteticamente stupendo, ma che soffre laddove bisognerebbe porre maggiore attenzione: nel costruire una storia interessante. È vero, alcuni episodi strappano un sorriso e ci mostrano interessanti universi paralleli, ma la maggior parte dello show accenna buone idee, senza riuscire però ad approfondirle. La scrittura altalenante e la necessità di conoscere il MCU per godere appieno della storia ci spinge quindi a consigliarne la visione solo ai fan della Casa delle Idee. Se, invece, non provate particolare attrazione per i supereroi e, anzi, vi siete un po’ stancati degli stereotipi di questa tipologia narrativa, allora vi consigliamo di guardare altrove. È stato un anno incredibile per l’animazione e siamo certi che troverete facilmente qualcosa di più vicino ai vostri gusti.

E voi che cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri canali social (TikTok incluso).

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