Wet Hot American Summer - First Day of Camp: la recensione
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Eppure è un cult, e questa voglia di riscoperta è nettamente più forte oggi che all'epoca, dato che buona parte del cast è composta da volti oggi riconoscibili e fa un certo effetto vederli quindici anni fa nei panni di un gruppo di animatori in un campo estivo. Oggi quel gruppo di comedian d'assalto e attori di primo livello è tornato a riunirsi per partecipare al prequel in otto episodi del film e nel farlo ha non solo raddoppiato, ma quasi triplicato la sfida, scommettendo su tutte le caratteristiche del lungometraggio e alzando notevolmente il tiro. Scommessa vinta. Netflix non sbaglia un colpo, e lo dimostra ancora una volta in Wet Hot American Summer: First Day of Camp.
Questa incredibile autoconsapevolezza, che in più di un momento sfiora la rottura della quarta parete, è una componente fondamentale della serie e della sua riuscita. Nessuno ce lo dirà mai, ma la serie sa che noi sappiamo cosa stiamo guardando, e vuole divertirsi con noi. C'è un personaggio che appare in modo completamente diverso rispetto al film, e noi che aspettiamo di vedere il motivo della trasformazione, ci sono new entry di cui naturalmente bisogna giustificare l'uscita di scena, e questa avviene sempre nei modi più folli e inaspettati, c'è Amy Poehler che ad un certo punto dichiara, come se ce lo fossimo dimenticati, che ha sedici anni. E poi c'è il gioco dei cameo e dell'allargamento del cast, che è qualcosa di esilarante e impressionante al tempo stesso.
Quindi più attori, quindi regia e scrittura più curate, quindi – ed è qui che il giudizio diventa davvero positivo – piede schiacciato sull'acceleratore della follia. Gli sporadici momenti surreali della pellicola qui sono la costante, non siamo al livello del cinema ZAZ, ma il tono è costantemente sopra le righe, fin dalle premesse della serie. Ancora una volta, come Netflix ci ha abituato da tempo, il rilascio in contemporanea degli episodi non è solo un mezzo: il binge watching è inevitabile, ed è quasi parte integrante di una storia che è continua e quasi sempre finisce con un – chiamarlo cliffhanger sembra eccessivo – momento in sospeso. In questo momento Netflix è sotto ogni punto di vista il network più interessante e vivo in circolazione.