Westworld 3x03 "The Absence of Field": la recensione
Westworld continua a raccontare le forme del controllo, di una predestinazione che ha la struttura di un algoritmo
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Dopo aver assegnato a Maeve e Bernard il loro posto nel complicato scacchiere della vicenda, Westworld torna a inseguire i piani di vendetta di Dolores. Lo fa a partire da prospettive complesse, mai del tutto esaustive o chiare, come lo sguardo di Hale e della misteriosa identità che si cela al suo interno. Oppure di Caleb, l'umano bloccato in un loop definito da un'intelligenza artificiale, in un ribaltamento totale – e molto arguto – della prospettiva delle prime due stagioni. Nel porre la sua vicenda, sempre con un'occhio di riguardo all'aspetto visivo, davvero strabiliante, Westworld continua a raccontare le forme del controllo, di una predestinazione che ha la struttura di un algoritmo.
Nella sua insoddisfazione latente e autodistruttiva, è la figura perfetta a cui appoggiarsi, perché non ha nulla da perdere e una grande rabbia da sfogare. Non è un rapporto del tutto sincero, e forse un'ombra corre sul volto di Dolores quando Caleb le dice che lei è la cosa più reale della sua vita. Ma Dolores intende la relazione con l'altro solo attraverso uno stato di sottomissione e necessità, e i suo confronti con Charlotte Hale ci dicono la stessa cosa. Il contrasto tra i loro vestiti – tutto bianco e tutto nero – ce lo anticipano.
Rimanendo ancorata alla finzione narrativa che regge tutto, Westworld ci dice che poco cambia tra la costruzione artificiale di un mondo (quello dei robot) e un mondo ridefinito artificialmente (quello degli umani). Attraverso Rehoboam, il loop delle costrizioni individuali viene perpetrato e favorito, e nessuno è davvero mai libero di emanciparsi dal proprio percorso. Così la serie pone la questione di un'ineguaglianza che diventa presupposto necessario per una società più gestibile, un generico benessere che intrappola con una mano invisibile le vite dei singoli. Sono cose già introdotte nel primo episodio, ma è bene ribadirle perché su queste c'è molto da dire.
Per adesso, è sufficiente apprezzarne l'ironia. Dolores è il robot che ha spezzato il loop creato da umani, e ora va dagli umani per spezzare un loop che questi hanno creato per se stessi. Dopo tre episodi, la premessa della stagione è solida e chiara, o almeno quel tanto che basta da giustificare l'inversione di rotta rispetto all'ambientazione del parco.
CORRELATO A WESTWORLD 3X03: LA RECENSIONE
Vi ricordiamo che la serie va in onda in contemporanea in Italia dal 16 marzo:
In versione originale sottotitolata dalle 2.00 della notte fra domenica 15 e lunedì 16 marzo e poi alle 20.15, su Sky Atlantic e Now TV
Dalla settimana successiva in versione originale sottotitolata dalle 3.00 della notte tra domenica e lunedì e poi il lunedì alle 21.15
Tutta la serie è disponibile on demand e in streaming su Now Tv.