Westworld 1x08 "Trace Decay": la recensione
Westworld cade su una delle sue storyline principali chiedendo troppo allo spettatore. Intanto però, costruisce il gran finale di stagione
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Non gliene facciamo una colpa, intanto perché non sono temi di cui dovremmo smettere di parlare. La commistione tra umano e meccanico, ma anche tra umano e divino, il "ghost in the shell" che ci eleva al di sopra di comportamenti e schemi programmati. Tutto questo è estremamente interessante. In secondo luogo perché Westworld, vuoi per i simpatici espedienti da videogioco, vuoi per il forte tema dell'idea stessa di come si racconta una storia, ha molto altro da offrire come corollario. Eppure in certi schemi si finisce spesso per ricadere, ed è difficile passare oltre.
C'è anche un momento HAL 9000 con Maeve osserva i due che parlano tra di loro in cui ci aspettiamo da un momento all'altro l'inquadratura sul particolare delle labbra che si muovono. Altro grosso punto interrogativo sono i poteri della donna. È affascinante questo nuovo potere "jedi" con cui Maeve può controllare gli host, ma è anche difficile credere che basti così poco per attivare potenzialità così forti in una macchina del parco. Insomma, tutto questo unito ad alcune frasi come "It's time to recruit my army" ci fa storcere il naso.
Intanto, frammenti del passato iniziano a crollare sulle macerie del presente. Ed è questo, più di tutto, a unire le storyline dell'episodio. Dolores, Teddy, Maeve. Ognuno di loro soffre i fantasmi delle tragedie occorse e mai davvero superate. A un livello più alto e simbolico, Westworld può essere interpretato anche così: l'impossibilità di dimenticare davvero il dolore. A un livello più narrativo, la ricorsività del dolore apre le porte a nuove storie e nuovi capovolgimenti: il cammino verso la verità che ci aspettiamo porterà più storie a convergere nel tempo ("when are we?") e nello spazio. Lo stesso dolore che entra attraverso l'uomo in nero nella programmazione di Maeve, sconvolgendone la personalità oltre i desideri dei creatori. Mentre alla ricerca del labirinto l'uomo in nero e Teddy uccidono il minotauro e incontrano una Talulah Riley in un ruolo un po' diverso, arriviamo più vicini che mai a scoprire le vere motivazioni del personaggio di Ed Harris. Senza dubbio ne sappiamo molto di più, e forte è la sensazione che si stia preparando qualcosa di grande per il finale.
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