Westworld 1x04 "Dissonance Theory": la recensione
Quarto episodio di Westworld: il tema del risveglio e del sogno, mentre la trama principale assume concretezza
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Il quarto episodio della stagione, oltre a dare molta concretezza e corpo alla trama principale, gioca sull’idea del risveglio. Il risveglio delle coscienze, forse ad opera del più improbabile degli uomini, quel misterioso pistolero nero interpretato da Ed Harris che compie una strage dietro l’altra. Forse è lui ad aver trovato la via d’uscita, lo schema di eventi segreto che sbloccherebbe qualcosa, o qualcuno. Lo vediamo qui, dopo l’assenza della scorsa settimana, riprendere le redini della faccenda, nella serenità o indifferenza degli operatori del parco. Si riunisce alla banda di Hector, liberandoli, prosegue sulla propria strada, un passo più vicino alla verità.
Ci sarà dell’altro naturalmente. Perché il meccanismo che sembra essersi innescato procede inesorabile e prescinde dalle azioni dell’uomo in nero. Maeve ormai ha consapevolezza di qualcosa di “dissonante” nei propri ricordi. Ovviamente non può capire di cosa si tratta, non potrebbe nemmeno elaborare un quadro del genere, ma l’episodio le riserva il momento finale, ed è un climax non casuale che potrebbe portare a conseguenze – a proposito, Maeve ha intuito di vivere in un mondo che non ne ha – particolari in futuro.
Grande momento quello tra il dr. Ford e Theresa Cullen. Il dr. Ford rimarca in modo sottile ma deciso – Anthony Hopkins grandioso – il suo controllo sul parco, e di come questo si estenda non solo su guest e host, ma anche su chi opera dietro le quinte. Una scena davvero intensa.