Wayward Pines 1x06 "Choices": la recensione
Nuovo episodio carico di spiegazioni per Wayward Pines: quasi tutte le domande ricevono una risposta
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Choices è praticamente la seconda parte ideale, intervallata da una settimana di pausa nella programmazione, di The Truth. In quell'episodio le parole della Fisher si legavano alle azioni di Ethan, e infine il testimone passava a Pilcher, che ora tiene saldamente la scena per tutta la sesta puntata, protagonista degli eventi del suo passato e presente. Insieme a Ethan, scaviamo quindi nel passato di questa "arca" ibernata per più di duemila anni. Lo facciamo seguendo i primi, sconfortanti passi nella scoperta da parte di Pilcher di un'anomalia genetica che, nel probabile arco di alcuni secoli, si sarebbe manifestata portando alla rovina la civiltà. Tutto ciò che abbiamo scoperto nella scorsa puntata viene confermato: Pilcher predica nel deserto, e quindi decide, insieme a quella che scopriamo essere sua sorella Pam, di crearsi da solo la soluzione, per quanto drastica questa sia.
Innanzitutto spezziamo una lancia a favore della scrittura della serie. In mezzo a mille show che prosperano su domande e misteri improbabili, lasciati ad una soluzione che non si vede all'orizzonte, Wayward Pines – anche grazie alla sua particolare natura di serie evento – ha seguito una strada opposta. Un intero episodio riservato alla spiegazione dei misteri sembra un oggetto talmente estraneo alle nostre abitudini da portarci a dubitare di tutto ciò che ci era stato detto. Il sesto episodio della stagione interviene quindi innanzitutto non solo per chiarire, ma soprattutto per confermare quello che ci era stato raccontato dalla Fisher. La storia dell'anomalia e dell'ibernazione, tutto vero. A dar forza e puntellare il tutto intervengono poi dei flashback che non possono lasciare nessuno spazio a dubbi di sorta.
A tutto questo andrebbero aggiunte alcune considerazioni più o meno importanti sul funzionamento dei macchinari e delle riserve o sul semplice vivere comune. Come illogicità da questo punto di vista non siamo lontani dalla Storybrooke di Once Upon a Time, ma in quel caso si parla di una fiaba, mentre la fantascienza al contrario dovrebbe puntare sulla coerenza interna. Wayward Pines richiede davvero molto alla nostra sospensione dell'incredulità, ma il problema centrale e fondamentale di questa enorme spiegazione è uno: le azioni seguono le necessità della storia, e non il contrario. Un'intera cittadina decide di massacrarsi o suicidarsi o fuggire verso la morte. Non è un comportamento probabile, ma possiamo accettarlo, in fondo si parla di un contesto completamente impossibile. Il problema è che questo espediente, a sua volta causato dalla decisione di Pilcher di rapire degli innocenti piuttosto che reclutare volontari, crea nella Wayward Pines attuale (con tutti i suoi misteri in stile Twin Peaks) una situazione di incertezza generale che è molto più insensata e difficile da accettare per lo spettatore dei motivi che l'hanno resa necessaria.