Wayward Pines 1x03 "Our Town, Our Law": la recensione

Terzo episodio per Wayward Pines, ancora un finale inaspettato, ma la storia non cattura

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi

Spoiler Alert
Al terzo episodio di Wayward Pines buona parte dei difetti che possiamo riscontrare nella storia dipendono essenzialmente dal fatto che non conosciamo il grande mistero che si nasconde dietro la cittadina, e quindi per noi è impossibile contestualizzare eventuali mancanze. Ad esempio, perché Beverly è stata lasciata in un casolare nel bosco, dove un Ethan ancora in fuga ha potuto ritrovarla e darle l'addio senza conseguenze? E perché i tentativi di allontanarsi dalla città del protagonista sono stati recepiti e perdonati così in fretta, con gli esponenti più importanti della città che ancora gli chiedono di unirsi a loro, senza però spiegargli minimamente cosa sta accadendo?

E ancora, come può la città tenere a bada la sua assurda organizzazione se è ben conosciuta, ed è addirittura raggiungibile, dall'esterno? Perché dall'ultimo incontro tra Ethan e Kate sono trascorse cinque settimane per lui e dodici anni per lei, ma lo sbalzo temporale sembra non avere effetto rispetto a Theresa e Ben? E proprio Ben, perché è così odioso, e perché Ethan non aggiorna immediatamente i suoi familiari sugli ultimi eventi, invece di fare il misterioso esattamente come gli abitanti della città hanno fatto con lui? D'accordo, gli ultimi non sono tanto misteri quanto mancanze nella scrittura, ma per tutto il resto bisognerà accontentarsi e sospendere il giudizio. Intanto, arrivato al terzo episodio, Wayward Pines continua a non catturare come dovrebbe.

Il che è strano, perché gli ingredienti ci sarebbero tutti. Lasciando da parte il mistero, sia il secondo che quest'ultimo episodio si sono chiusi in modi inaspettati, anche coraggiosi a modo loro, facendo fuori due dei personaggi chiave dello show. Dopo Juliette Lewis ci lascia infatti anche lo sceriffo mangiagelati interpretato da Terrence Howard. Non ci mancherà, anche perché non avevamo la minima idea di cosa gli passasse per la testa in ogni secondo in cui era in scena. Al suo posto un mistero ancora più grande si va ad aggiungere agli altri: misteriose creature, forse aliene, forse mostruose, lo sa il cielo. Un coinvolgimento delle autorità è quasi sicuro, ma è difficile spingersi oltre con le teorie.

In Wayward Pines c'è innanzitutto un problema di ritmo. Per una serie con così tanti punti interrogativi l'intreccio è praticamente inesistente – speriamo di non trovarci di fronte ad un triangolo amoroso perché sarebbe la fine – e poco o nulla (salvo i due botti da fine episodio) è concretamente accaduto. Tutto è molto opprimente, ripetitivo e soprattutto frustrante, e i personaggi mancano di quella profondità che dovrebbe rappresentare il giusto contrasto ai misteri della storia e permetterci di provare una tensione e un interesse che finora latitano. Per la seconda volta è accaduto qualcosa in conclusione che promette di avere pesanti ripercussioni sull'equilibrio della storia. Probabilmente sarà così, ma finché i personaggi non saranno più incisivi e i contorni non si faranno meno sfocati, potrebbe non interessarci più di tanto.

Continua a leggere su BadTaste