Wayward Pines 1x03 "Our Town, Our Law": la recensione
Terzo episodio per Wayward Pines, ancora un finale inaspettato, ma la storia non cattura
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E ancora, come può la città tenere a bada la sua assurda organizzazione se è ben conosciuta, ed è addirittura raggiungibile, dall'esterno? Perché dall'ultimo incontro tra Ethan e Kate sono trascorse cinque settimane per lui e dodici anni per lei, ma lo sbalzo temporale sembra non avere effetto rispetto a Theresa e Ben? E proprio Ben, perché è così odioso, e perché Ethan non aggiorna immediatamente i suoi familiari sugli ultimi eventi, invece di fare il misterioso esattamente come gli abitanti della città hanno fatto con lui? D'accordo, gli ultimi non sono tanto misteri quanto mancanze nella scrittura, ma per tutto il resto bisognerà accontentarsi e sospendere il giudizio. Intanto, arrivato al terzo episodio, Wayward Pines continua a non catturare come dovrebbe.
In Wayward Pines c'è innanzitutto un problema di ritmo. Per una serie con così tanti punti interrogativi l'intreccio è praticamente inesistente – speriamo di non trovarci di fronte ad un triangolo amoroso perché sarebbe la fine – e poco o nulla (salvo i due botti da fine episodio) è concretamente accaduto. Tutto è molto opprimente, ripetitivo e soprattutto frustrante, e i personaggi mancano di quella profondità che dovrebbe rappresentare il giusto contrasto ai misteri della storia e permetterci di provare una tensione e un interesse che finora latitano. Per la seconda volta è accaduto qualcosa in conclusione che promette di avere pesanti ripercussioni sull'equilibrio della storia. Probabilmente sarà così, ma finché i personaggi non saranno più incisivi e i contorni non si faranno meno sfocati, potrebbe non interessarci più di tanto.