Warcraft – Il prequel ufficiale del film, la recensione

Il prequel ufficiale a fumetti di Warcraft: L’inizio edito da saldaPress in due volumetti introduce i tre personaggi principali del film...

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Warcraft, uno dei franchise più famosi di sempre, ben noto a tutti gli appassionati di console, non è affatto estraneo al mondo dei fumetti. Sono diversi gli autori e gli editori di prestigio che si sono confrontati in passato con il variegato universo fantasy creato dalla Blizzard EntertainmentWarcraft: Bonds of Brotherhood, che saldaPress ha proposto nel nostro Paese in due albi dal titolo Warcraft – Il prequel ufficiale del film, è però tutt'altra cosa. Parliamo infatti del preludio di Warcraft: L’inizio, pellicola uscita il primo giugno nelle nostre sale, un successo se non di critica certamente di pubblico che ha battuto ogni record di incassi al botteghino per un adattamento tratto da un videogame.

La storia proposta nella graphic novel si colloca temporalmente parecchi anni prima di quella in scena sul grande schermo. Non c'è ombra di Orchi e la minaccia è rappresentata da una delle razze autoctone di Azeroth: i Troll. Sono i protagonisti umani della vicenda a fare da collegamento alla pellicola diretta da Duncan Jones. Vi ritroviamo infatti imberbi il principe Wyrnn Llane, il coraggioso Anduin Lothar e il mago Medivh, che ha da poco rivestito il ruolo di Guardiano, protettore del regno di Roccavento.

Grazie alla loro testardaggine e alla loro avventatezza si viene a scoprire il motivo di tanta foga bellica dimostrata dalle tribù troll, solitamente divise e confinate nella valle di Rovotorto: la causa è il Vil, una magia arcana e potentissima, ma difficile da governare senza esserne corrotti. Apprendiamo qui come - aiutato dal fedele Moroes - Medivh inizi a interessarsi a essa, provando a carpirne i segreti per poterla utilizzare, come cercherà di fare in futuro a favore del bene e della pace.

Il soggetto firmato da Chris Metzen è focalizzato nel descriverci il forte legame di amicizia che lega da sempre i tre giovani ed è piuttosto semplice e lineare, ma godibile. Raggiunge appieno il proprio scopo, quello di ricostruire il passato e gli affetti delle figure principali di Warcraft: L’inizio. La sceneggiatura di un veterano come Paul Cornell lo sviluppa fornendogli la sufficiente dose d'azione e di drammaticità, seppur non in maniera abbastanza approfondita, dando invece il meglio nella caratterizzazione di Llane, Lothar e Medivh.

È un risultato che non riesce a ottenere il disegnatore Matt Broome - coadiuvato da un nutrito numero di artisti - che opta per uno stile cartoonesco, ma piatto come lo sono i colori di Wendy Broome, Guy Major, Carrie Strachan e lontano dalla sofisticata profondità del film (computer grafica a parte). Assolutamente anonima è poi l'interpretazione dei personaggi, che non hanno niente a che spartire con quelli del lungometraggio - sia pur con la scusante della differenza di età - e che sono quasi difficili da distinguere.

Un progetto che meritava più cura e l'attenzione dell'intero team creativo; lascia invece una sensazione finale di superficialità o di precipitazione nel portarlo a termine. Debolezze che riscontriamo anche nelle scelte editoriali dell'editore italiano. Perché non tradurre letteralmente il nome dell'opera originale? Perché spezzare in due albi il volume della Legendary Comics? Si voleva cavalcare l'effetto benefico dell'uscita del film? Perché rilasciare allora il secondo brossurato due mesi dopo quella data?

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