Wallman 2, la recensione

Dopo l'introduzione dei personaggi principali della serie nel primo numero, Jiro, Nami e Kubota, con questo capitolo Boichi entra nel vivo del suo Wallman

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Dopo l'introduzione dei personaggi principali della serie nel primo numero, Jiro (in arte Master Ku), Nami e Kubota, con questo capitolo Boichi entra nel vivo del suo Wallman.

I tre protagonisti sono ora al servizio di una fazione della Yakuza e secondo le indicazioni del loro emissario, l'enigmatico Kuma, si lanciano alla caccia di uno dei clan rivali, quello dei Toronto. Uno degli affiliati dietro a questa una falsa organizzazione no profit per la ricostruzione di un'area disastrata nei pressi di Fukushima, ha organizzato un fiorente traffico di sostanze stupefacenti che sta falciando vittime soprattutto adolescenti.

La prima metà del tankobon è occupata da questo arco narrativo denso di avventura, divertimento e delle immancabili scene pepate tra Jiro e Kami, condite dalla consueta ironia. È nella seconda parte del volume tuttavia, che le trame si fanno più drammatiche ed esplodono i temi caratterizzanti questo seinen dirompente: azione e sesso.

Compaiono sulla scena altri cinque esperti Wallman, assassini professionisti nel combattimento aereo legato a funi d'acciaio. Nami e Kubota vengo facilmente surclassati ma gli obiettivi dei criminali sono la testa e il titolo di Master appartenenti a Jiro. Lo scenario dello scontro è la suggestiva località termale di Inazumayama, tra i palazzi della città abbandonata. La contropartita per il nostro antieroe sono informazioni riservate e la vita dell'unica donna che abbia mai amato.

Continua la magia narrativa e grafica di questo manga il cui elemento distintivo è sì la magistrale tecnica nel ritrarre esuberanti corpi femminili, ma sarebbe riduttivo risolvere in esso tutto il suo interesse. La sceneggiatura dimostra un'intelligenza sequenziale straordinaria e assolutamente flessibile, capace di gestire un combattimento aereo attorno a un grattacielo o una scena piccante in una vasca, con la stessa spontaneità.

La personalità del maestro Boichi non si riconosce solo nel suo tratto inconfondibile, ma nel mix unico di violenza, erotismo e humor dosati con sapienza certosina e sorretto da un'estrema padronanza delle matite. Non ci si limita a leggere e ad ammirare le sue tavole, le si gusta, aspettando impazienti un nuovo episodio. Parliamo di una manga adatto a un pubblico adulto ovviamente, ma che nel gioco di seduzione e di confronti acrobatici e più giovane e fresco che mai.

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