The Walking Dead 5x09 "What Happened and What's Going On": la recensione

Riparte The Walking Dead. Lo fa con un episodio dalla struttura particolare

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Spoiler Alert
Da cosa si riparte quando non c'è alcuna destinazione? È una domanda che la midseason première di The Walking Dead si pone, in tutti i sensi. Da un lato quella narrata in What Happened and What's Going On è l'ennesima ripartenza del gruppo guidato da Rick, sempre più abbattuto e scoraggiato dopo il tragico epilogo dell'arco narrativo del Grady Memorial, conclusosi con la morte di Beth. E quindi rimettersi in strada, ancora una volta, verso una meta sicura alla quale credono in pochi: in mancanza d'altro, continuare a vivere. E a morire. Ma dall'altro lato ripartire nel senso di rimettere in moto il motore della narrazione, anche quello parecchio stanco, ingolfato e provato dalla stasi di una vicenda che si trascina al pari dei protagonisti. Qualcosa da salvare nel ritorno della serie AMC, ma l'impressione è di essere arrivati davvero al capolinea.

The Walking Dead paga nei momenti centrali di stagione, ma raramente manca agli appuntamenti importanti, e questo episodio lo era senza dubbio. Per i difetti c'è tempo, intanto ciò che colpisce in prospettiva è la struttura particolare dell'episodio. Che si apre su quelle che sembrano le istantanee di un viaggio di durata imprecisata, che copre i mesi di distanza da Coda e ci rimette in pari con le esperienze dei protagonisti. Ma c'è qualcosa di strano in questa cold open: una pala che scava la terra, segmenti di un funerale che immaginiamo essere quello di Beth, ma anche apparizioni di persone ormai scomparse, come Lizzie e Mika. Scopriremo infine che ciò che vediamo non sono flashback, ma anticipazioni su spezzoni della puntata, comprese le visioni da moribondo di Tyreese.

In effetti il gigante buono ci lascia per sempre, morso da uno zombie in quel di Shirewilt Estates, dove il gruppo è infine giunto dopo un lunghissimo viaggio per ricondurre Noah alla sua famiglia. Viaggio che ci viene risparmiato e raccontato solo nelle sue estreme conseguenze. L'idea, probabilmente, è quella di rimarcare velocemente e brutalmente ancora una volta la circolarità, l'inutilità, il tragico ripetersi degli eventi che finora abbiamo visto occupare archi narrativi interi: una vaga speranza di stanziarsi in un posto che viene rapidamente scacciata via. Tutto questo senza impatto sulla trama al di fuori della morte del personaggio di Chad L. Coleman: come scrittura e interpretazione ai gradini più bassi di sempre della serie. Solo il fatto di essersene liberati rende sopportabile il dover riascoltare un'ultima, si spera, canzone di Beth.

Scherzi a parte, in realtà l'idea di sfruttare i cameo di personaggi scomparsi non è affatto male (rivediamo anche il Governatore) e lascia spazio ad un twist finale intelligente, ben giocato e ben raccontato, anche grazie alla regia di un nome forte della serie come Greg Nicotero. Cosa non va allora? Al di là delle solite considerazioni su dialoghi, caratterizzazioni e interpretazioni, il ritmo narrativo è davvero crollato. Non c'è un obiettivo, non c'è un intreccio, non c'è una storia. Solo il tentativo di raschiare un po' di minuti per arrivare alle sedici puntate della stagione. Una è andata, ne mancano sette.

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