Walk Hard


La storia di Dewey Cox, cantante rock che supera tutte le mode ed entra nella leggenda. Imbarazzante parodia dei film biografici musicali, che propone più scene di nudo che risate...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloWalk HardRegiaJake KasdanCast

John C. Reilly,    Jenna Fischer,    Raymond J. Barry, Margo Martindale, Kristen Wiig

Uscita28 marzo 2008

Judd Apatow non starà esagerando? Il produttore di grandi successi come 40 anni vergine, Molto incinta e Superbad - tre menti sopra il pelo, tra il 2007 e il 2009 ha una decina di progetti come produttore, sceneggiatore e regista. Il timore è che il suo talento, a forza di essere impegnato in troppi progetti, rimanga annacquato e dia vita a prodotti mediocri.

Dopo aver visto Walk Hard, i timori diventano fondati. Sì, d'accordo, capisco che, dopo una carriera a Hollywood non semplicissima, è normale passare alla cassa a riscuotere. Ma, così facendo (basta vedere anche i recenti risultati mediocri di Drillbit Taylor in America), si rischia in un paio di anni di venire dimenticati.
Questa parodia dei film musicali è infatti talmente poco divertente che ci si chiede se non sia un prodotto sperimentale (comunque, non riuscito). Intanto, molte scene hanno un senso soltanto se si è visto pellicole come L'amore brucia l'anima o Ray, altrimenti risultano anche un po' tristi. Pellicole come L'aereo più pazzo del mondo o Una pallottola spuntata non richiedevano necessariamente di aver visto i titoli che prendevano in giro per divertire. Qui, certe situazioni familiari, per esempio, sono un ottimo modo per toglierti il sorriso dalla faccia e farti diventare malinconico.

In Walk Hard, invece, si fatica a comprendere cosa ci dovrebbe essere di buffo nel vedere, per esempio, dei fantasmi (tra cui anche quello dello stesso Cox da bambino). O dovremmo sganasciarci guardando il protagonista in mutande che sembra L'incredibile Hulk?  O quando imita David Bowie? E poi, quante volte ci potrà venire mostrata la stessa situazione pseudo-divertente senza farci sbuffare dalla noia? Voglio dire, alla decima occasione in cui Cox distrugge un lavandino, dovremmo veramente ridere? Non parliamo poi dell'idea di divertire il pubblico mostrando della gente nuda dopo un'orgia, sai che spasso!

In tutto questo, piange il cuore a vedere sprecato un grande talento come John C. Reilly, che meritava decisamente materiale migliore per una volta che è il protagonista assoluto di una pellicola. Poco efficaci (a voler essere buoni) i cammeo delle varie star musicali, tra cui Lyle Lovett, Jackson Browne, Eddie Vedder e Jack White.
In tutto questo, risulta perfettamente coerente un gran finale con decine di musicisti sul palco che dovrebbe mostrare il grande ritorno di Cox e che in realtà non ha nulla di notevole da segnalare. 
Negli Stati Uniti ha incassato meno di 20 milioni di dollari, da noi rischia di scomparire alla seconda settimana...

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