Volt - Che vita di Mecha 3: Pandemonio!, la recensione
Abbiamo recensito per voi il terzo numero di Volt - Che vita di Mecha, opera di Stefano Conte edita da saldaPress
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Agli ordini del Boss, titolare del negozio e nemico giurato dei manga, il nostro ha iniziato a conoscere gli esseri che si aggirano attraverso gli scaffali con fare minaccioso - come il Mangiaparole, lo Spendipoco o lo Straziaragione - sperando che il cliente più irritante, ovvero il T-Rex, quel giorno rimanga bloccato da qualche altra parte. Tutti hanno un loro capitolo nel Nerdonomicon, inquietante tomo che sembra offrire a Volt una possibilità di salvezza. Per i Guardiani, custodi delle fumetterie, la secolare sfida contro i loro acerrimi nemici non è ancora terminata.
Terzo numero per Volt - Che vita di Mecha, intitolato Pandemonio!, come sempre firmato da The Sparker, al secolo Stefano Conte. Rispetto ai precedenti, il racconto è interamente ambientato nella fumetteria - nel passato del protagonista - e dunque privo dei siparietti con il Volt anziano e i suoi tre nipoti: And, Or e Not. A seguito degli scossoni allo status quo che hanno caratterizzato i primi due albi, Conte preferisce arrestare la girandola di eventi e concentrarsi sull’allargamento del cast e della mitologia della serie. In particolare, facciamo la conoscenza di Blackspot, l’uomo dei pacchi: un irascibile panda, la cui vera natura viene svelata a piccole dosi.La scena, dunque, è dominata dalla nascente dinamica che lega quest'ultimo a Volt, dalla sfida con T-Rex e dai mille imprevisti disseminati lungo il tragitto. Sullo sfondo, i consueti personaggi parodici che ricalcano tòpoi comportamentali familiari a chi frequenta negozi di fumetti o fiere di settore. Resta sempre ferma la volontà di raccontare con ironia e un pizzico di amarezza la vita di una figura epica alla quale i lettori restano fortemente legati, il rivenditore di fumetti. Il tutto, declinato con la solita abilità da Conte attraverso i tempi comici dei dialoghi, l'originale montaggio delle tavole e lo stile cartoonesco accattivante, ricco di citazioni.
Chiudono il volume le divertenti strisce in cui The Sparker dà voce ai gestori delle fumetterie e alle loro tragicomiche vicende, oltre a Noi Robot - Humor robotico anni ‘80, una serie di storie di una pagina con esilaranti gag interpretate dai robottoni che sono entrati nell'immaginario collettivo in quel decennio.Giunto al terzo numero, Volt - Che vita di Mecha resta una lettura piacevole che adempie al suo compito primario: divertire. L’ampliamento del cast e le nuove dinamiche mantengono vivo l’interesse, ma la vera sfida arriva adesso: trovare la giusta formula per portare avanti la serie senza finire per ripetersi.