Vivi e Vegeta, capitolo 1: Una questione spinosa, la recensione

Abbiamo recensito in anteprima il primo capitolo di Vivi e Vegeta, nuovo webcomic online su Verticalismi

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Cosa succede quando un cactus innamorato decide di sfidare le regole della società nella quale vive per ritrovare il suo amore perduto (sì, anche lei un cactus, non fatevi idee strane)? Succede Vivi e Vegeta, nuova web-series di Verticalismi, online a partire dal 17 novembre, realizzata da Francesco Savino (testi) e Stefano Simeone (disegni e colori).

Vivi e vegeta, pagina 1

Il primo capitolo (di dieci) di questo "noir vegetariano" ci presenta Carl, un cactus depresso e malinconico, ma disposto a tutto pur di avere nuovamente tra le sue braccia spinose la sua amata Nora, scomparsa senza lasciar traccia. Per farlo dovrà abbandonare il suo distretto, quello delle piante, per avventurarsi in quello dei fiori. Nota di lettura: come è facile immaginare fra piante e fiori non scorre buona linfa.

Il distretto dei fiori è un luogo assai impervio e ricco di insidie, caratterizzato dalla costante presenza di una pioggia fitta, torrenziale. Gli abitanti, però, pur infradiciati e incupiti, accettano di buon grado le precipitazioni atmosferiche, piuttosto che presenziare all'avvento del sole, foriero di una spaventosa quanto misteriosa minaccia. Nonostante tutte le probabilità giochino a suo sfavore, la nostra pianta grassa (che in realtà è assai smilza) non si arrenderà facilmente pur di riuscire nella sua missione.

Vivi e vegeta, pagina 2

Francesco Savino imbastisce una storia originale e dal taglio gradevolmente ironico e umoristico, senza però privare il racconto di una significativa aura di maturità. L'idea a monte è, francamente, unica nel suo genere: immaginare delle piante antropomorfe, che vivono in una loro società, separate, quasi ghettizzate, dal genere umano, è qualcosa di nuovo e piacevole, oltre che probabilmente mai visto prima nel palinsesto del fumetto italiano. Di Vivi e Vegeta abbiamo avuto la possibilità di leggere e recensire solo il primo capitolo, cosa che ci fa attendere con curiosità gli sviluppi futuri.

Vivi e vegeta, pagina 3Stefano Simeone alla parte grafica si dimostra, per l'ennesima volta, uno degli artisti dal taglio più particolare nel panorama italiano: il disegnatore si distingue anche qui per il suo tratto essenziale, morbido e sfumato che conferisce grande carica visiva al suo disegno, sempre molto piacevole da guardare.

La mancanza di soggetti (e architetture) umani, gli consente inoltre di non farsi limitare dalla ricerca di un realismo forzato, dando così maggiore libertà al suo estro creativo. 

La concezione della pagina in senso verticale, marchio di fabbrica di Verticalismi, permette poi a Simeone di cimentarsi in un'organizzazione spaziale del disegno svincolata dai canoni abituali, e ciò si manifesta al meglio proprio nella parte iniziale del racconto, concepita come un'unica "pagina" che sviluppa la narrazione dall'alto in basso in maniera davvero originale e apprezzabile.

Il tutto viene valorizzato in maniera significativa da una sapiente resa cromatica (le basi dei colori sono di Lorenzo Magalotti): i colori pastello, perlopiù di tonalità fredda, rendono appieno il senso di caducità (e umidità!) del luogo entro il quale la storia si svolge, e un uso preponderante del verde ci ricorda che qui i protagonisti, qualora non si fosse capito, sono piante e fiori.

Vivi e Vegeta rappresenta un progetto innovativo quanto apprezzabile nel mondo del fumetto italiano, un esperimento che inizia nel migliore dei modi. Il taglio fresco e ironico rende questa lettura snella e divertente, tanto che dispiace finisca così presto. E in più, va sottolineato, si tratta di una lettura totalmente gratuita.

Vivi e vegeta, pagina 4

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