Vita e morte di Toyo Harada, la recensione

Vita e morte di Toyo Harada è il punto più alto della gestione firmata Joshua Dysart

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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The Life and Death of Toyo Harada #1, anteprima 01

Vita e morte di Toyo Harada è il titolo del volume edito da Star Comics che raccoglie la miniserie in sei parti scritta da Joshua Dysart. In questo nuovo appuntamento con l’Universo Valiant, la scena è catturata dalla controversa figura dello psiota di livello omega, magnate spietato il cui vero scopo è quello di rendere concreta la sua visione del mondo.

In tutti questi anni, ne abbiamo seguito l’appassionante epopea, partita sulle pagine della serie Harbinger e proseguita poi nell’evento estivo Harbinger War e nella successiva testata Imperium. L’incredibile cavalcata giunge ora al termine con questo tomo che chiude le trame fin qui imbastite e getta le basi per quello che sarà il futuro del personaggio.

La storia portante è ambientata ai giorni nostri e vede Toyo e i suoi alleati lottare per la loro idea di futuro sostenibile e aperto ai più deboli. I disegni sono affidati al tratto pulito e preciso di Cafu ma ogni capitolo della miniserie presenta degli spaccati sul passato di Harada, caratterizzati da artisti diversi che arricchiscono il risultato finale con le proprie peculiarità: ecco che il realismo di Mico Suayan ci conduce in Giappone, durante le ultime fasi della Seconda Guerra Mondiale, a mostrarci il momento in cui vengono attivati i poteri di un giovanissimo Toyo.

Tocca poi allo stile sporco di Butch Guice svelarci le prime imprese dello psiota mentre Adam Pollina ci conduce in un viaggio onirico in compagnia di Albert Einstein (si, proprio il noto fisico). Non mancano momenti più leggeri e spassosi come la fase hippie del protagonista, disegnati da un piacevolissimo Diego Yapur, ad alleggerire la pressione generata dalla portata degli eventi. Tra gli ospiti speciali troviamo anche Kano, con il suo inconfondibile stile Pop, e Doug Braithwaite, sempre perfetto nel modellare spettacolari scenari sci-fi. La varietà di soluzioni adottate è tanta, e l’amalgama risulta sempre ammaliante e ben bilanciato.

"Queste pagine sono il punto più alto di una gestione che non ha mai fatto registrare cadute o passi falsi"Dysart si dimostra uno sceneggiatore in pieno controllo dello sviluppo della vicenda, sempre sicuro sulla direzione da imprimere al racconto. In particolare, è impeccabile nel declinare in maniera intelligente una tematica centrale nelle storie di supereroi: utilizzare le proprie abilità per aiutare la comunità e fare i conti con le implicazioni che derivano dal potere. Come i titoli citati in precedenza, anche Vita e morte di Toyo Harada è intriso di riflessioni politiche sugli equilibri globali e lo sfruttamento delle risorse del nostro pianeta, a conferire realismo alla vicenda e farci immergere in uno scenario a noi familiare.

Nella sua interezza, la miniserie si presenta come un blocco narrativo solido, ben orchestrato, capace di fondere in un’unica soluzione le suggestioni della fantascienza, la tensione delle spy story e l’adrenalina tipica dei film action. Il ritmo è serrato, intervallato da momenti ora riflessivi, ora di confronto, in un crescendo di emozioni e colpi di scena che ci restituisce un’esperienza di lettura più che soddisfacente.

Il lavoro portato avanti da Dysart in questi anni è incredibile, una successione di storie che hanno delineato una saga epica, drammatica, mai banale. Queste pagine sono il punto più alto di una gestione che non ha mai fatto registrare cadute o passi falsi.

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