Vinyl: abbiamo visto la prima metà della stagione in anteprima, le nostre impressioni

Nel giorno del debutto di Vinyl, anche su Sky Atlantic, ecco le nostre impressioni sulla prima metà di stagione, che abbiamo potuto vedere in anteprima

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Arrivati a metà della prima stagione di Vinyl, possiamo aggiustare il tiro sul pilot della serie che avevamo visto in precedenza (qui la recensione del pilot in anteprima), e dire che rappresenta una degna e fedele rappresentazione di ciò che la serie della HBO sarà e racconterà. L'atteso progetto che vede al timone Martin Scorsese, Terence Winter e Mick Jagger si conferma negli episodi successivi come uno show focalizzato sul fascino dell'ambientazione storica e sulla caratterizzazione dei protagonisti piuttosto che sull'evoluzione in senso stretto della trama. Il trasporto e il coinvolgimento sono garantiti in ogni momento dalla cura nella ricostruzione, dal puro piacere della visione – come spesso avveniva in Boardwalk Empire, anche se il ritmo non è così lento – e dal grande lavoro del cast.

Bobby Cannavale su tutti, tanto per il suo ruolo da protagonista quanto per il carisma che l'attore, qui chiamato alla sua interpretazione più importante, riesce a riservare ad ogni momento, rubando inevitabilmente la scena. E se molti aspettavano la prova di Olivia Wilde – comunque ottima nella parte dell'insoddisfatta ex modella Devon – il volto più significativo che emerge nei cinque episodi è quello di Juno Temple. La sua Jamie Vine, con il suo fisico minuto che trattiene a stento la determinazione del personaggio, i capelli scoppiettanti che rubano lo sguardo in ogni momento in cui è inquadrata, è un piacere continuo da vedere in scena, benché il conflitto principale che muove il personaggio (sua madre non approva minimamente la sua carriera) non sia tra i più ispirati.

Ma questo è un aspetto condiviso da molte storyline della serie, che però va meglio inquadrato. Lo stesso Boardwalk Empire in fondo non inventava nulla e nel raccontare l'età del Proibizionismo si limitava a variazioni storiche su caratteri già consolidati e familiari da subito. Vinyl prosegue nella stessa scia, poggiando su tre cardini talmente classici da diventare uno slogan: sesso, droga e rock 'n roll. Questo non lo limita, ma è piuttosto un trampolino per costruire e giocare su figure che inquadreremo immediatamente, ma che al tempo stesso ci vengono raccontate con personaggi che possiedono quella genuinità necessaria a farci appassionare alle loro storie. Adorabile su tutti Julius Silver (Max Casella), chiamato a reinventare il gruppo dei The Nasty Bits e il suo frontman Kip Stevens (interpretato da James Jagger, figlio di Mick), ma anche il fragile Clark Morelle (Jack Quaid).

In tutto questo c'è la musica, che come anticipavamo nella recensione del pilot è e rimane il cardine principale. Non è solo il tema centrale della storia, non è solo la motivazione di ogni intreccio, è un qualcosa che viene inglobato, manipolato, che diventa parte stessa dello stile della narrazione sottolineando il passaggio da una scena ad un'altra (a volte quasi in chiave ironica, come un urlo di un personaggio che si trasforma e diventa l'attacco di una canzone), qualcosa di più di una ispirata colonna sonora. La musica quindi anche come strumento per dettare il ritmo della storia.

Il conflitto maggiore allora, quello che trascende le singole storie dei personaggi, rimane il senso della musica, tra esigenza di mercato e talento a briglia sciolta. Non parliamo di arte, nulla di così elevato in una serie tremendamente concreta e disillusa come questa, ma Vinyl mette in scena un confronto tra personalità musicali (e sono gli anni '70, quindi stiamo parlando di personaggi immensi) e l'industria che le muove e orienta. Non lo fa nel tentativo di costruire un qualche racconto a tesi per cui la grandezza dell'artista riesce sempre a trovare una sua strada, o viceversa criticando l'industria che schiaccia la spontaneità e la appiattisce su schemi prefissati. Nulla di così didascalico. Come nelle migliori serie tv – e Vinyl è già grande televisione – si tratta semplicemente di mettere in scena personaggi e compromessi, di raccontare al meglio una storia semplice.

Vinyl andrà in onda il 15 febbraio alle 3.00 del mattino su Sky Atlantic HD in contemporanea con gli USA, e poi in replica alle 21,10. Sarà disponibile anche su SkyOnline. Ringraziamo SKY per la visione in anteprima.

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