Vikings 5x10 "Moments of Vision": la recensione
La recensione di Moments of Vision, decimo episodio della quinta stagione di Vikings
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Questo campo di battaglia nel quale si affrontano gli schieramenti di Lagertha e di Ivar, con tutti i loro alleati a carico, somiglia molto alle porte del Valhalla. E l'aldilà dei vichinghi viene spesso citato, sia sul campo che fuori, con una serie di incontri alla vigilia che fungono da intermezzi dello scontro. Quindi la puntata gioca tutta sulla dissonanza tra il ritmo veloce dello scontro e quello più lento del confronto tra gli alleati. Tutti hanno qualcosa da dire, ma soprattutto tutti i personaggi, tranne Ivar probabilmente, sono pronti alla morte. E c'è sempre qualcosa di singolare nel racconto di queste vite, con le loro passioni, i loro intrecci, i loro obiettivi, che in un secondo possono spegnersi senza troppi rimpianti, purché ne sia valsa la pena.
Senza raccontare nel dettaglio gli altri scontri, qui ci troviamo di fronte ad uno scontro fratricida, in cui c'è chi non riesce a spingersi oltre, c'è chi urla dai lati opposti dello schieramento, e c'è chi riesce ad andare fino in fondo uccidendo il parente. Anche qui, l'appuntamento è nel Valhalla. L'episodio ha delle indubbie cadute stilistiche: un momento con gli scheletri ricorda L'armata delle tenebre, che tutti noi amiamo, ma forse non è il riferimento ideale se si vuole trasmettere il senso del dramma. Eppure questa idea di raccontare lo scontro in modo inusuale, implausibile nel modo in cui permette a ognuno di spiccare nella battaglia indisturbato, sicuramente molto teatrale nella presentazione dei caratteri in gioco, dà all'episodio una sua identità definita.