Vikings 5x06 "The Message": la recensione
La recensione del sesto episodio della quinta stagione di Vikings, intitolato The Message
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A quel punto però tutta l'identità dello show si è dissolta in una serie di rivoli narrativi e tematici, che di volta in volta vedono questo o quel protagonista interpretarne una parte. Pur sorvolando su alcune brusche accelerazioni e forzature, a mancare è l'amalgama tra le varie situazioni raccontate. Se di racconto di formazione e cammino dell'eroe – o antieroe – si tratta, allora il protagonista della storia è senza alcun dubbio Ivar il Senza Ossa. Da storpio trattato male – come ci ricorda circa tre volte a puntata – il personaggio ha saputo costruire una propria scalata personale. Mai barando, questo va riconosciuto, e anzi ragionando su astuzie e gesti eclatanti. Ivar si merita la posizione di comando che ha assunto in questo momento. C'è un problema però: il personaggio è odioso.
Aethelwulf, Judith e gli altri rappresentano la parte avversa. Ed è un'ottima idea quella di continuare a raccontare anche un altro fronte, se non altro per giocare su un certo conflitto ideale di fondo, dal quale Vikings non si è mai tirato indietro. Ma Aethelwulf non è Ecbert e, per quanto il confronto con il passato della serie non deve essere il centro di tutto, è molto difficile appassionarsi a quello che accade ai Sassoni. Parziale eccezione Heahmund. Il suo rapporto con Ivar, inscenato per ricalcare quello tra Ragnar e Athelstan, si conferma una bella idea, anche se tra i due personaggi rimane una barriera fortissima.