Vikings 4x18 "Revenge": la recensione
Episodio cruciale per Vikings, con uno scontro a lungo atteso: la recensione della puntata
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A distanza, poi, rimane in sottofondo il confronto dell'uomo, che sia un vighingo oppure un uomo della Britannia, con i livelli sui quali si forma e definisce la sua esistenza. Il confronto con il divino, che verrà testimoniato in due momenti chiave di sacrificio e preghiera nei quali si invoca il contatto con il sovrannaturale. Sarà Lagertha a chiedere un sacrificio umano come pegno enorme da pagare per il successo della spedizione.
Quindi la partenza, il grido di battaglia di Bjorn che chiama alla vendetta il suo popolo, che riprende Ivarr e i suoi fratelli, colpevoli forse di troppa arroganza. Non c'è lo stesso carisma, la stessa avventatezza giovanile del passato, la stessa voglia di scoperta e avventura, ma d'altra parte anche lo stesso sentimento che anima tutto il resto è più sporco. La battaglia ci viene risparmiata del tutto, può essere una delusione, ma capiamo fin da subito che questo non è l'assalto a Parigi, e che l'esito è deciso fin dal principio. Quindi meglio passare subito alla vendetta, quella sì brutale, che ci viene mostrata in tutta la sua efferatezza.