Vikings 4x13 "Two Journeys": la recensione

La recensione del tredicesimo episodio della quarta stagione di Vikings, intitolato Two Journeys

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Spoiler Alert
I due viaggi cui fa riferimento il titolo dell'ultimo episodio di Vikings sono chiaramente quelli di Bjorn e di Ragnar, divisi e lontani, anche nelle motivazioni del loro viaggiare. Eppure Two Journeys lega ogni personaggio della storia a un viaggio particolare, qualcosa che deve muoverlo al di fuori della sicurezza del suo villaggio, perché solo confrontandosi con l'esterno riuscirà a migliorare se stesso, a vincere i propri difetti, a dimostrare quanto vale. Non è un caso che, difficoltà a parte che non mancano per tutti, i personaggi sconfitti dell'episodio sono proprio quelli che scelgono di rimanere immobili. Ancora un buon episodio per la serie di History Channel, che conferma il suo trend positivo.

Quindi Bjorn e Floki come rappresentanti maggiori della spedizione quasi folle verso il mitico Mar Mediterraneo. Cercano e trovano l'incontro con il traditore Rollo, sempre più guida dei Franchi, ormai con una famiglia propria. C'è uno scontro verbale che per pochissimo non sfocia nell'aperta aggressione, ma il bisogno reciproco ha la meglio. Con la prospettiva di una nuova avventura, Bjorn porta insospettabilmente nella vita dello zio quel modo di essere vichinghi che evidentemente ancora non si è spento in lui.

Contro la propria sicurezza personale, Rollo chiede e ottiene di viaggiare con loro, ed è qui che dovrà affrontare una dura prova che però riuscirà a superare, forse grazie a quegli interventi divini che in Vikings sono sempre accennati. Nel futuro della spedizione il pericolo rappresentato dai Saraceni.

Non vanno meglio le cose a Ragnar e Ivarr, giunti nelle terre di Ecbert, che da parte sua sembra però intenzionato a lasciar correre la presenza del suo vecchio nemico, liquidandolo come "solo un uomo" (se ne pentira?). C'è un bel momento di tensione scandito dalla canzone di una bambina inglese, e c'è un Ragnar che mai come in queste scene dimostra tutti i suoi anni (grande lavoro da questo punto di vista). La sensazione è che Ivarr, senza di lui, potrebbe combinare ben poco per ovvi motivi, ma già la sua determinazione basta a porlo un gradino più in alto rispetto ai fratelli che sono rimasti al sicuro a casa.

Al sicuro per modo di dire, dato che Lagertha decide di dare sfogo a un sentimento di rabbia che cova da anni nei confronti di Aslaug, e che è tornato a galla in occasione dell'ultimo incontro. Kattegat viene attaccato e conquistato con semplicità. Più che di un sentimento di giustizia qui si parla proprio di vendetta e rabbia, testimoniata anche dall'assalto a quelli che in fondo sarebbero anche i suoi vecchi sudditi. Ubbe e Sigurt si fanno incarcerare con grande semplicità, mentre tutto inizia a muoversi verso un nuovo equilibrio.

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