Vikings 4x06 "What Might Have Been": la recensione
Dopo una prima parte di episodi introduttivi, Vikings entra nel vivo della storia: si torna a Parigi
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La gita nei boschi di Bjorn, il tira e molla tra Rollo e la principessa, il distacco di Ragnar dal mondo, le diatribe con Floki. Tutto questo poteva essere raccontato in minor tempo, o mascherato meglio. La natura di riempitivo di queste e altre vicende nella serie di History Channel è invece sempre apparsa troppo palese, raggiungendo il culmine negli eventi del Wessex, che anche con un certo sforzo di fantasia fatichiamo a collegare al resto.
Con il tempo l'empatia con i personaggi storici della serie è venuta meno. Ne esce benissimo solo Lagertha, che dopo l'uccisione a sorpresa della scorsa settimana costruisce per sé un ritorno in grande stile. Rimane il personaggio più sincero, più coerente, quello che non scende a compromessi e che anche in condizione di inferiorità riesce a mantenere una dignità personale, come nel confronto con un sempre più spaesato Ragnar. Proprio Ragnar continua a distaccarsi dal mondo, da tutto. Segnaliamo la breve scena con il veggente, con il vecchio che formula una profezia che terrebbe al sicuro Ragnar (ma sarà davvero così?), il tradimento di Rollo accolto quasi con rassegnazione, come se sapesse già o non fosse così importante, i flash su un passato ormai perduto.