Vikings 3x01 "Mercenary": la recensione
Ritorna Vikings, la serie di History Channel, con una buona première
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Vikings allarga le maglie della narrazione e del suo universo. Contrariamente alla brutalità dei suoi protagonisti, la narrazione si muove con dolcezza e con il giusto respiro, affiancando alle questioni più pressanti l'ombra dei pericoli e degli scontri futuri. Lo ha fatto nel primo anno, quando l'ascesa di Ragnar si accompagnava all'insinuarsi di dubbi nella propria famiglia e tra i propri compagni, e lo ha fatto l'anno scorso, con l'impetuoso avvicinarsi delle coste del Wessex e dei tumulti oltremare che si alternavano alle guerre intestine in Scandinavia. Ora, con un'apparente pacificazione interna, Ragnar rivolge lo sguardo del suo clan ancora a quelle terre sconosciute e così diverse, e qui vi trova una provvisoria alleanza con il re Ecbert, che proprio del protagonista e dei suoi uomini si servirà per garantire il potere all'impronunciabile principessa Kwenthrith di Mercia.
Nel secondo frammento di puntata i nostri si trovano alla corte di Ecbert, dove questo, per suggellare nel sangue la rinnovata alleanza tra i due popoli, chiede sostegno nella guerra contro lo zio e il fratello di Kwenthrith. Terzo e conclusivo blocco affidato quindi allo scontro, che arriva a chiudere con un degno climax un episodio che è, nella sua interezza e nel suo bastare a se stesso, praticamente è una finestra aperta sugli episodi che arriveranno. La battaglia in questione è furiosa, ben diretta, e ci soddisfa come sempre fanno i momenti più sanguinari della serie: rimane qualche dubbio per l'assurda – fin troppo improbabile – strategia militare scelta dai nemici di Ragnar, che permettono al nostro vichingo di avere gioco facile.