Vikings 3x01 "Mercenary": la recensione

Ritorna Vikings, la serie di History Channel, con una buona première

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Spoiler Alert
Inizia nel ghiaccio e termina nel sangue il primo episodio della terza stagione di Vikings, la sorprendente ed epica serie di History Channel che, tra storia e leggenda, narra le conquiste e la lotta per il potere del guerriero Ragnar Lodbrok. Come si conviene alla più classica delle première, compito di Mercenary è quello di riportarci alle fredde atmosfere della serie, e quindi introdurre i temi caldi che seguiremo lungo i dieci episodi della stagione. E da questo punto di vista già si può individuare nei primi veloci e frenetici quaranta minuti dell'anno quello che sarà il nuovo corso seguito dalla linea di sangue che unisce le isole del nord al Wessex. Un bel ritorno per la serie creata da Michael Hirst.

Vikings allarga le maglie della narrazione e del suo universo. Contrariamente alla brutalità dei suoi protagonisti, la narrazione si muove con dolcezza e con il giusto respiro, affiancando alle questioni più pressanti l'ombra dei pericoli e degli scontri futuri. Lo ha fatto nel primo anno, quando l'ascesa di Ragnar si accompagnava all'insinuarsi di dubbi nella propria famiglia e tra i propri compagni, e lo ha fatto l'anno scorso, con l'impetuoso avvicinarsi delle coste del Wessex e dei tumulti oltremare che si alternavano alle guerre intestine in Scandinavia. Ora, con un'apparente pacificazione interna, Ragnar rivolge lo sguardo del suo clan ancora a quelle terre sconosciute e così diverse, e qui vi trova una provvisoria alleanza con il re Ecbert, che proprio del protagonista e dei suoi uomini si servirà per garantire il potere all'impronunciabile principessa Kwenthrith di Mercia.

Ecco quindi almeno tre blocchi nei quali suddividere l'episodio diretto con mano sicura dall'ormai veterano della serie Ken Girotti. Nel primo ritroviamo i nostri vichinghi immersi nel gelo del nord e nelle loro preoccupazioni. Ragnar è tutt'altro che vicino ad Aslaug dopo la nascita del figlio dalle gambe spezzate, Floki, nonostante la serenità in famiglia, è un uomo insoddisfatto, Bjorn ha le sue preoccupazioni con la focosa e battagliera Thorunn. Apparentemente se la cava meglio Lagertha (che rimane la nostra khaleesi scandinava, il personaggio migliore della serie), ma anche lei dovrà presto guardarsi da chi trama nell'ombra.

Nel secondo frammento di puntata i nostri si trovano alla corte di Ecbert, dove questo, per suggellare nel sangue la rinnovata alleanza tra i due popoli, chiede sostegno nella guerra contro lo zio e il fratello di Kwenthrith. Terzo e conclusivo blocco affidato quindi allo scontro, che arriva a chiudere con un degno climax un episodio che è, nella sua interezza e nel suo bastare a se stesso, praticamente è una finestra aperta sugli episodi che arriveranno. La battaglia in questione è furiosa, ben diretta, e ci soddisfa come sempre fanno i momenti più sanguinari della serie: rimane qualche dubbio per l'assurda – fin troppo improbabile – strategia militare scelta dai nemici di Ragnar, che permettono al nostro vichingo di avere gioco facile.

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