Vikings 2x08, "Boneless": la recensione

Nell'ultimo episodio di Vikings Ragnar deve affrontare una terribile scelta

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Alla fine la seconda stagione di Vikings si sta rivelando un costante andare avanti e indietro di personaggi, con tempi narrativi non chiarissimi, con svolte troppo repentine, con un nucleo centrale tutto da scoprire. Eppure, al di là di una messa in scena che ancora funziona benissimo, i caratteri sopravvivono a questo trattamento imperfetto, e continuano ad essere trascinati in avanti, ora che siamo giunti agli ultimi episodi e all'improrogabile scontro tra i Vichinghi e i Britanni. Boneless è un buon episodio, di quelli che, a dire il vero, arrivati a questo punto della stagione speravamo di non vedere più. Nuovi personaggi, nuove partenze, nuove relazioni: invece di continuare a mettere carne a cuocere, sarebbe bene mangiarne un po' finché è buona. Ma, almeno in questo, l'ultima scena dell'episodio ci accontenta, e finalmente è chiaro che qualcosa si sta muovendo.

Corre per tutto l'episodio il dilemma umano – non morale, non per i Vichinghi – di Ragnar e consorte. L'ultimo bambino partorito da Aslaug è deforme, non potrà camminare, non potrà occupare con la forza quel posto che gli spetterebbe nella brutale società dei Vichinghi. E quindi ci si chiede se ucciderlo non sarebbe un atto dovuto, quasi una grazia, di fronte alla vita miserabile che lo attende. Anche in questo caso, la questione nasce e si risolve nell'arco dell'episodio. Ivar il Senza Ossa (personaggio realmente esistito), da cui anche il titolo dell'episodio, verrà infine prevedibilmente accettato, più per la determinazione della madre, dato che Ragnar, sebbene sofferente, è pronto al sacrificio. È comunque una bella parentesi, che serve sopratutto a riscattare il personaggio di Alyssa Sutherland, finora antipatico e sfuggente.

Ma la guerra incombe, e dll'altra parte del mare il re del Wessex non sta con le mani in mano. Allucinazioni di Athelstan a parte, è l'arrivo – sistematico e anche un po' strumentale – della principessa Kwenthrith di Mercia (interpretata da Amy Bailey) a occupare buona parte della scena. Se Ragnar ha l'appoggio degli uomini di Lagertha, anche Re Ecbert si rivolge agli uomini dei regni confinanti. Anche se questo significa gettare nella mischia la regina fratricida e un po' fuori di testa. È un personaggio difficile da dimenticare, ma anche troppo caricato e costruito ad hoc per portare un po' di scompiglio nella storia.

Svetta come al solito Lagertha (Katheryn Winnick). Scopriamo qualcosa di più – più che altro conferme – sulla determinazione che caratterizza il suo personaggio, ma anche sui retroscena che l'hanno portata a diventare uno jarl. Tra il rapporto malsano instauratosi tra Rollo e Siggy e il presunto tradimento di Floki, sempre più vicino a Horik, è a lei che Ragnar si rivolge soprattutto per portare a termine la missione nelle terre lontane.

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