Vikings 2x01 "Brother's War": la recensione

Ottimo ritorno per Vikings, con una puntata forse troppo densa, ma molto godibile

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Vikings ha già vinto la sua scommessa. Lo ha fatto l'anno scorso, rappresentando più che dignitosamente la prima fase dell'epopea a metà tra la storia e il mito di Ragnar Lothbrock. Lo show di Michael Hirst, con una narrazione a metà strada fra il documentaristico e il romanzato, è stato il primo progetto di questo tipo di History Channel, e la prima stagione ha rappresentato, in prospettiva, una delle migliori nuove proposte del 2013. Brother's War riprende con violenza il ritratto della brutale società vichinga, ne racconta le insidie interne e le insicurezze umane e universali che attraversano questi protagonisti diversi dal solito.

Ritroviamo immediatamente al centro della storia lo scontro tra Ragnar (Travis Fimmel) e il fratello Rollo (Clive Standen). Con una sequenza di combattimento brutale e ben diretta, che ha l'onestà di mostrare come in fondo le schiere in campo non siano così estese, ma poi ha la capacità di giocare con il materiale a disposizione e sfruttarlo bene, il conflitto viene presto risolto. Qualcuno morirà, qualcun'altro verrà ferito, qualcun'altro ancora sorprendentemente perdonato. Nessuna morte eccellente, nessuna conseguenza particolarmente importante, o almeno, non quanto le premesse facevano attendere. Vikings risolve con troppa fretta, e quasi meccanica artificiosità, lo scontro nei primi venti minuti dell'episodio, tradendo la sua natura di prologo alle vicende che realmente reggeranno la seconda stagione.

Il secondo blocco della puntata vede invece l'arrivo improvviso e dirompente della principessa Aslaug (Alyssa Sutherland), incinta e con seguito alle spalle. La figura si incunea con apparente pacatezza, ma con decisione, nel rapporto già incrinato tra Ragnar e Lagertha (Katheryn Winnick) e finisce per portare a conseguenze estreme fin dal primo episodio. Che questo triangolo, che Ragnar con un'idea malsana, ma forse adatta ai costumi dei tempi, vorrebbe "ufficializzare", sarebbe stato uno dei temi cardine della stagione, lo si sapeva. Forse non ci si aspettava che avrebbe portato a conseguenze tanto dirette in così breve tempo. Il rimpiazzo di Aslaug e del figlio che aspetta in casa di Ragnar, e la partenza di Lagertha e del figlio Bjorn, avvengono con fulminea brutalità, anche abbastanza coerente con un mondo che non brilla per diplomazia e mezze misure.

Brother's War è un episodio denso di eventi, ben diretto, che lancia un ideale ponte narrativo con il finale della prima stagione, che riprende lo stile dell'anno scorso (fotografia molto particolare in una scena in cui Ragnar si rivolge alla figlia scomparsa) e che intrattiene benissimo. D'altra parte è un po' troppo evidente in certi momenti l'artificiosità e la fretta con la quale alcune storyline vengono chiuse, alcune in modo troppo netto e veloce, e come tutto sia incatenato in un prologo forse troppo stretto per la mole di eventi narrati. Forse spalmare tutto su due puntate avrebbe reso la transizione meno traumatica e violenta. Osservazioni marginali a parte, un episodio assolutamente da promuovere.

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