Vesper, il platform sci-fi nostalgico che ha davvero tanto da dire | Recensione

Vesper è un titolo giovane, un platform nostalgico che tratta con rispetto il passato videoludico, per poi reinterpretarlo a modo suo

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Di videogiochi sui futuri distopici ce ne sono a bizzeffe. Di quelli a tema spazio, ce sono ancor di più. Eppure Vesper, titolo primo di Cordens Interactive pubblicato da Deck13 Spotlight, riesce a dire la sua. Si tratta di un platform in 2D di stampo sci-fi, disponibile su Steam, ambientato in un mondo post-apocalittico sperduto nel cosmo. Protagonista è Seven, un piccolo androide risvegliatosi migliaia d'anni dopo l'avvio del Protocollo del Vesper, il cui scopo è compiere il proprio destino con l’aiuto della Luce. Non è però semplice: il luogo in cui si è ridestato è dominato da macchine spietate e potenti. Tutto il resto è abbandonato a se stesso, succube del logorio del tempo e delle barbarie dimenticate.

Seppur spettrali e desolanti, i diversi dettagli degli scenari si rivelano preziosi elementi per comprendere meglio il mondo in cui operiamo. Perché Vesper non racconta nulla esplicitamente, ma si affida all’attenzione e alla curiosità di chi gioca per svelare in maniera criptica la sua essenza. Addentrandosi tra i corridoi orizzontali del gioco, non solo possiamo trovare documenti utili per assorbire la lore, ma possiamo notare la cura minuziosa degli scenari, composti da particolari che ci rendono chiari che il mondo prima dell’apocalisse, spesso, non era migliore. Tema centrale di Vesper è il libero arbitrio, espresso attraverso personaggi non umani. Non a caso il titolo si conclude con più di un finale, proprio per ribadire che nulla è già scritto, ma c’è sempre una scelta.

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Al di là della digressione rivolta al concept e alla narrazione di gioco, come funziona Vesper? Il titolo guarda sia ai vecchi platform come Abe’s Oddysee, che alla produzione Playdead (Limbo, Inside). Tuttavia, come visto per le atmosfere sci-fi, anche lato gameplay Vesper riesce ad acquisire una sua personalità. Seven non è dotato di chissà quali capacità, ma può fare affidamento su un particolare dispositivo: la Drive Gun. Oggetto chiave dell’esperienza di gioco, si tratta di una sorta di fucile in grado di attrarre e rilasciare la luce. Questa, contenuta in fari sparsi lungo l’avventura, è fondamentale per sbloccare ascensori, aprire porte e, soprattutto, controllare le macchine nemiche.

"I rompicapi da superare sono caratterizzati da una buona dose di sfida, resa tale dai ritmi concitati di gioco"In ottica più generale, la Drive Gun rappresenta il fulcro di gioco per il superamento degli ostacoli che si parano lungo il cammino di Seven. I rompicapi da superare sono caratterizzati da una buona dose di sfida, resa tale dai ritmi concitati di gioco. Nel corso delle 8 ore circa necessarie per completare i 5 livelli di Vesper, più volte si vivranno situazioni da cardiopalma, tra nemici alle calcagna, porte a tempo, necessità di unità di luce e così via. Del resto, in Vesper si muore spesso, secondo le regole del trial and error. Ciononostante, non si viene mai veramente sopraffatti dalla frustrazione. Anzi, è facile cadere nel tranello “ancora un tentativo e poi stacco”, per poi ritrovarsi due, tre schermate dopo, fermati da una nuova sfida, che però riesce a innescare le giuste scintille nel cervello.

L’aspetto che però rappresenta al meglio l’unicità di Vesper è il comparto artistico. L’estetica del gioco colpisce immediatamente, grazie al contrasto tra il nero, che sembra sovrastare tutto, e i colori al neon. Il risultato finale è veramente spaziale, dando alla distopia sci-fi di Vesper un carattere che reinterpreta l’immaginario fantascientifico diffuso da Asimov e Dick. Quando non bisogna fuggire dai nemici, è facile quindi venir rapiti dalle scenografie delle singole schermate, estremamente curate e varie nei loro differenti dettagli. Si va da ambientazioni chiuse e metalliche, che testimoniano il potere delle macchine, a paesaggi aperti dove a dominare è invece la natura. Ma vi sono anche architetture gotiche, luoghi in cui troneggiano imponenti sculture, e così via. Tutto questo è arricchito da un buon comparto sonoro, basato su musiche elettroniche anch'esse di stampo Sci-Fi, ma ancor più su effetti audio che bene valorizzano le diverse fasi di gioco.

Sul versamene tecnico, Vesper funziona fluidamente, salvo qualche calo di frame nelle fasi più concitate, dovuto comunque al nostro PC di prova, in grado di accontentare i requisiti minimi di sistema. Nulla di troppo invalidante comunque. Per chi ha il giusto setting, il gioco scorre in maniera davvero efficiente. Inoltre, Vesper supporta i dispositivi CORSAIR, che enfatizzano i peculiari effetti di luce del titolo di Cordens Interactive.

vesper recensione

Vesper è un titolo giovane, che però tratta con rispetto il passato videoludico, per poi reinterpretarlo a modo suo. Lo fa accontentando sia sguardo che senso di sfida di chi gioca. Lo stile resta il primo elemento di impatto di Vesper, ma proseguendo nei panni dell’adorabile Seven, le cui dolci movenze e proporzioni si discostano dalla crudezza del mondo in cui vaga, si viene rapiti anche dal gameplay. Cervello e riflessi vengono costantemente stuzzicati da una giusta progressione della difficoltà dei puzzle. Cordens Interactive, piccolo team italiano alla sua prima esperienza di sviluppo, sforna un gioco carico di passione, in grado di intrattenere diverse tipologie di giocatori e giocatrici, tra chi vuole una nuova avventura dalle forti vibes anni ‘90, chi desidera mettersi alla prova con ritmi di gioco avvincenti e chi semplicemente predilige esperienze brevi ma intense.

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