A Very Murray Christmas: la recensione

Confuso e poco coinvolgente, lo speciale natalizio A Very Murray Christmas, nonostante un cast impressionante, è una delusione

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A guardarlo da una certa prospettiva, A Very Murray Christmas sembra uno speciale per pochi intimi. Qualcosa che non cerca costantemente di definire un tono preciso, o di raggiungere un obiettivo preciso o di piegarsi a particolari logiche del racconto. Questa sua peculiarità è ciò che lo rende strano e indecifrabile e probabilmente lontano da qualunque aspettativa si possa avere prima di affrontare questo speciale natalizio di un'ora. Si può ammirarne lo sforzo e la diversità, ma è anche difficile investire in emozioni e coinvolgimento ricevendo in cambio qualcosa di così indefinibile e al tempo stesso – questo è il vero problema – così poco marcato.

Protagonista, collante narrativo o forse semplice artefice del sogno che stiamo guardando, è ovviamente Bill Murray. Il performer si ritrova bloccato all'interno di un albergo la sera della vigilia di Natale, senza ospiti, senza pubblico e completamente sfiduciato ("I'm so alone"). Lo spettacolo ufficiale fallisce, ma lo show dentro lo show è appena iniziato, con ospiti, amici, colleghi che di volta in volta prendono il microfono e si alternano nell'esecuzione di classici natalizi, oppure no. Il clima surreale fa un altro passo in avanti nel momento in cui una sequenza – questa sì chiaramente onirica – ci porta in una sala dove lo stesso Murray si esibisce insieme a George Clooney e, soprattutto, Miley Cyrus.

Un Murray solitario e il clima natalizio potrebbero far venire in mente S.O.S. Fantasmi, ma è un paragone che abbandoniamo dopo un paio di scene. Allora la regia e sceneggiatura di Sofia Coppola potrebbero riportarci al bellissimo Lost in Translation, eppure non c'è una storia né relazioni né un contesto particolarmente definito a sostenere questo speciale. Anzi, l'unica parvenza di sviluppo riguarda una coppia (interpretata da Rashida Jones e Jason Schwartzman) che ha dovuto rinviare il matrimonio. L'ultimo segmento con Miley Cyrus è la parte più riuscita, quella anche visivamente più accattivante e convincente. Per il resto chi si aspettasse un po' di sano cinismo o risate garantite dall'impressionante numero di talenti in scena – la visione vale solo per vedere questo gruppo raccolto insieme – potrebbe rimanere deluso.

Rimane un'indefinita e giocosa rappresentazione natalizia, in cui la chiave "meta" è determinante e tutto finisce per servire una messa in scena che ricade costantemente in se stessa, senza altri obiettivi che non siano quelli legati all'esecuzione del momento. Lo show di Bill Murray che ha luogo proprio perché quello ufficiale è stato cancellato, forse qualcosa che è un sogno fin dal principio, con alcuni volti noti che interpretano loro stessi e altri (Michael Cera, Amy Poehler) che interpretano qualcun altro, e ancora il sogno nel sogno che è spettacolo di fronte ad una platea invisibile che applaude. Finché la visione finisce e ci si risveglia, non del tutto convinti di ciò che si è visto.

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