Veronica Mars (quarta stagione): la recensione
Veronica Mars torna con una quarta stagione, ideata come revival dello show, che ricrea l'atmosfera del passato e getta le basi per il futuro
Puntate, quelle realizzate per Hulu, che ricreano l'atmosfera che ha da sempre caratterizzato il racconto delle indagini e della vita della giovane detective interpretata da Kristen Bell, faticando però a giustificare l'intreccio fin troppo complesso e, soprattutto, un finale shock destinato inevitabilmente a dividere i fan che hanno fortemente voluto il ritorno degli abitanti di Neptune, prima con un film (qui la nostra recensione) e ora con una stagione ideata adattandosi alle esigenze del pubblico contemporaneo alla diffusione del binge watching.
La storia riprende con Veronica che gestisce con il padre Keith (Enrico Colantoni), alle prese con dei problemi di salute che preoccupano lui e la figlia, l'agenzia Mars Investigation. Logan (Jason Dohring) lavora per l'Intelligence e ogni tanto deve "sparire" per occuparsi di missioni segrete, oltre a fare i conti con la necessità di entrare in terapia per superare i propri problemi psicologici e un rapporto con Veronica che potrebbe compiere degli importanti passi in avanti, nonostante le insicurezze e le debolezze di entrambi.
Nel frattempo a Neptune Dick Casablancas senior vuole riportare la città agli antichi splendori, ma viene accusato di sabotare alcune attività, come quella di Nicole (Kirby Howell-Baptiste), e voler prendere il controllo per poter gestire i suoi affari immobiliari.
La situazione prende una svolta inaspettata quando una bomba esplode nella hall del motel Sea Sprite, uccidendone il proprietario e lasciando in vita sua figlia Matty (Izabela Vidovic), determinata a scoprire la verità su chi ha ideato l'attacco in cui è rimasto coinvolto anche Gabriel, il nipote di un narcotrafficante chiamato El Despiadado che ordina a due criminali, Alonzo (Clifton Collins) e Dodie (Frank Gallegos), di fare giustizia. Ad assistere all'esplosione c'è anche Penn Epner (Patton Oswalt), un fattorino che consegna pizze e fa parte di un gruppo di appassionati di crimini e misteri.
La già intricata situazione coinvolge poi un politico che viene ricattato, un capo della polizia in difficoltà e un po' infastidita dal coinvolgimento dell'ex sceriffo Keith e sua figlia, un ex criminale che risolve i problemi di Dick Casablancas interpretato dal brillante J.K. Simmons, ritorni dal passato e molto altro ancora.
Rob Thomas, che ha firmato il primo e l'ultimo episodio della stagione, sembra aver ideato una trama avendo chiari il punto di partenza e quello di arrivo, che si rivela un nuovo inizio per la storia di Veronica, lasciando però tante delle sottotrame delineate in modo approssimativo e riportando in scena i volti conosciuti dello show quasi esclusivamente per soddisfare i desideri dei fan, senza approfondire realmente le storie di cui sono protagonisti.
Percy Daggs III riprende il ruolo di Wallace, pur essendo una presenza quasi di contorno nella vita della sua amica, Francis Capra il cui Weevil non va oltre uno stereotipo, il sempre divertente Ryan Hansen, l'irriverente Ken Marino con il suo imbranato Vinnie e il carismatico Max Greenfield che, con l'agente dell'FBI Leo D'Amato, dà vita ad alcune interazioni imperdibili con Logan e Veronica. Nessuno dei loro personaggi, tuttavia, va oltre la semplice apparizione o serve realmente a far evolvere la trama, rappresentando così un piacevole regalo destinato ai fan, seppur forse in più momenti sacrificabile. Il finale, che Thomas ha difeso (potete leggere qui le sue dichiarazioni) sembra poi un modo per tagliare definitivamente i ponti con il passato, concedendo allo show la possibilità di aprire un capitolo con meno "obblighi".
A dare spessore ai nuovi personaggi introdotti in questo revival sono gli interpreti. Simmons regala un'ottima interpretazione nel ruolo del suo machiavellico "fixer" che stringe con Keith un rapporto che avrebbe meritato più spazio, svelandone puntata dopo puntata un lato più oscuro. Oswalt è in parte divertente con il suo gruppo di investigatori in erba e in parte enigmatico, sfruttando l'ambiguità di una figura che appare il classico ingenuo di provincia.
Kirby Howell-Baptiste, fin dalla prima apparizione di Nicole dimostra di essere una presenza in grado di tenere testa alla personalità sarcastica e tagliente di Veronica e la giovanissima Izabela Vidovic è un'aggiunta al cast piacevole e in grado di seguire l'evoluzione del suo personaggio, dal trasformarsi in detective fino al drammatico evento di cui è testimone, elemento narrativo di cui, purtroppo, si ignorano quasi del tutto le conseguenze emotive su di lei e sugli altri personaggi, che accolgono la notizia in modo fin troppo distaccato.
Il trio composto da Matty, Nicole e Clyde rappresenta però uno degli elementi più convincenti e riusciti di questa stagione, offrendo una prospettiva nuova a situazioni non del tutto inedite nel mondo di Veronica Mars.
Meno attenta e curata nella sua esecuzione, invece, l'intera sottotrama dedicata al mondo dei narcotrafficanti e dei killer su commissione messicani, e quella politica sociale. Le due tematiche appaiono così quasi come un espediente fin troppo evidente di mantenere la serie attuale e ai passi con il tempo, non riuscendo però ad apparire rilevanti come ci si sarebbe potuti aspettare, soffrendo un po' la scelta di realizzare solo otto episodi in cui "riassumere" il gran numero di eventi introdotti.
Non si può ovviamente scrivere una recensione di Veronica Mars senza parlare dell'amata detective di Kristen Bell. In questi otto episodi l'ex teenager ha mantenuto tutte le caratteristiche che le hanno assicurato un posto nel cuore dei fan e l'attrice non ha esitazioni nel riprendere il proprio ruolo. Come in passato l'attrice dà il meglio di sé quando divide la scena con Enrico Colantoni, dando vita a un rapporto padre-figlia credibile e adorabile, nonostante non si assista realmente a un'evoluzione nel loro legame rispetto alle prime tre stagioni. A suscitare qualche perplessità è l'approccio che gli autori hanno scelto per rappresentare la sua storia d'amore con Logan, rappresentando la protagonista come una donna non del tutto matura e non in grado di accettare la potenziale felicità che ha di fronte, rimanendo piuttosto ancorata alle proprie idee e incapace di sostenere il proprio partner, alle prese con la necessità di affidarsi a un terapeuta e alle difficoltà di gestire i propri attacchi di rabbia. L'ultimo episodio, nonostante sia destinato a spezzare il cuore di molti fan, regala però alcuni dei momenti più convincenti nella storia di Logan grazie a quanto detto alla sua terapista, confermando la sua crescita nel corso degli anni e un buon cuore che lo rendono uno dei personaggi delineati in modo migliore nella storia della serie.
Pur ambientando i crimini durante lo spring break, la stagione revival dello show si allontana in modo piuttosto netto da situazioni e battute legate al mondo dei teenager, preferendo immergersi in una realtà fatta di rischi di violenza sessuale, intrighi politici, doppi giochi, terrorismo, esecuzioni spietate e genitori che devono fare i conti con possibili problemi medici. Il davvero ricco materiale che contraddistingue questo capitolo della storia non rischia mai di apparire troppo semplice o prevedibile, complicandosi la vita proprio con il mettere troppa carne al fuoco che, in più casi, appare solo in grado di generare fumo più che andare a fondo delle tematiche affrontate.
Veronica Mars non delude però le aspettative e riporta i fedeli fan in una Neptune che, come rivelano i minuti finali, è destinata a cambiare radicalmente volto se vuole continuare a mantenere il proprio posto nel cuore degli spettatori e nella programmazione "televisiva", mai come in questo anno particolarmente ricca.