Venezia 75 - I Villeggianti, la recensione
La nostra recensione del film I Villeggianti, di Valeria Bruni Tedeschi, presentato alla Msotra del Cinema di Venezia
Al centro della trama c'è Anna (Tedeschi) che è al lavoro sul suo nuovo film, andando anche alla ricerca di finanziamenti in una delle scene più divertenti del film, e si ritrova alle prese con una relazione fin troppo complicata, scoprendo inoltre che il suo partner Luca (Riccardo Scamarcio) la sta tradendo ormai da molto tempo. La partenza per le vacanze insieme alla figlia sembra quindi una soluzione perfetta per rilassarsi e provare a riprendere il controllo sulla propria vita. La realtà, tuttavia, sarà molto diversa e Anna si confronterà con la sua famiglia, gli amici e il personale al lavoro durante alcune giornate che faranno emergere segreti, rabbia, frustrazione, timori e speranze per il futuro.
I richiami al mondo del teatro, in alcuni passaggi in cui si introduce la prospettiva di uno sguardo innocente sui drammi vissuti dagli adulti, appaiono poi fuori luogo e non gestiti nel migliore dei modi, sacrificando in questo modo anche le interpretazioni inaspettatamente brillanti, considerando il materiale deludente a propria disposizione, di Pierre Arditi e Noémie Lvovksy. Il gran numero di personaggi, inoltre, rende impossibile delineare con attenzione ogni storia, rendendo alcune presenze di contorno, come i domestici, un peso in più per una storia già fin troppo ricca di spunti e potenziali racconti.
L'ultima parte del lungometraggio sembra poi addentrarsi in un'atmosfera più drammatica e malinconica, non avendo però il coraggio di seguire fino in fondo questo cambiamento di tono e spezzando ancora una volta il racconto con una sequenza ambientata nel mondo del cinema che non aggiunge nulla al film, rischiando invece di alienare ulteriormente lo spettatore già messo a dura prova dalla sceneggiatura confusa.
I Villeggianti ha comunque il merito, in alcuni passaggi, di valorizzare alla perfezione la personalità e la verve della sua protagonista e autrice, lasciando però un senso di insoddisfazione considerando la buona premessa, poi del tutto abbandonata e non sviluppata, proposta dai primi minuti del film.