Venezia 72 - Per Amor Vostro, la recensione
Popolare ed elevato al tempo stesso, fieramente napoletano e almodovariano Per amor vostro è una canzone neomelodica tradotta in grande cinema
Gaudino per raccontare quest'operetta napoletana, tra la sceneggiata e la tragedia, tra il romanzetto rosa ed echi almodovariani sceglie un bianco e nero dipinto spesso di colori sparati, sceglie di ritrarre la sua Anna come una madonna (letteralmente!) e di eccedere in tutto. La scelta paga, pare l'unica maniera possibile per accettare la natura fieramente popolare di questo intreccio e di questi personaggi vitali e stereotipici, l'unica maniera di raccontarli oggi che il postmoderno ha mangiato tutto e reso ridicolo ciò che non è conscio di se stesso. Per amor vostro ama il cattivo gusto e lo digerisce per creare buon gusto, sovrappone la vita di Anna con le sue aspirazioni che si vedono nelle soap alle quali lavora (eccolo il tocco almodovariano, lei fa il gobbo, legge, ripete e ricopia per altri battute che vorrebbe vivere, la finzione anticipa la sua vita) e la affianca allo zucchero delle canzoni del Quartetto Cetra che tanto ama.
Un guilty pleasure intellettuale che trova in Valeria Golino il corpo sofferente perfetto e che ha un finale che nemmeno la più ardita strofa di chiusura neomelodica poteva inventare.