Venezia 71 - Jackie & Ryan, la recensione

Gira tutto bene in Jackie & Ryan, semplice e compatta storia country di personaggi country con gran musica country

Critico e giornalista cinematografico


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Del vero film musicale Jackie & Ryan ha il rigore etico e la selezione musicale. Del vero film romantico la determinazione a non cerca il clamoroso cambio di vita nei protagonisti accontentandosi di raccontare un incontro amoroso, che basta e avanza a creare palpitazione.

Ami Canaan Mann con Jackie & Ryan dimostra di sapere benissimo che la musica popolare non è solo armonia ma anche etica e stile di vita, più è autentica più è legata ad un modo di essere, e così i suoi Jackie e Ryan li mette in scena con una coerenza country spaventosa, li blocca ad un bivio complicato che come nelle canzoni sbloccano con un amore nomade.

Non ce lo si aspettava dall'autrice di Texas Killing Fields un film così rilassato (ma la precisione e il rigore si, quelli erano attesi), una storia umana senza pretese che cerca di lavorare bene sulla musica cantata e suonata dai due protagonisti lasciando ad una storia minima ed elementare (ma proprio per questo perfetta) il contrappunto migliore.
Non è l'amore di una vita ma forse solo un incontro indimenticabile che dà ad entrambi la forza di cambiare. Jackie & Ryan di fatto illustra una canzone, l'ultima che sentiamo, composta da Nick Hans (colui che cura le musiche del film e ne suona la maggior parte) e scelta dalla regista per essere la summa esplicita della storia vista.

É cinema umile e semplice ma riuscitissimo, lavoro d'interpretazione (sia nel senso di cantato che di recitato) e della sottile arte del nascondersi dietro alla storia. Può sembrar semplice ma non lo è. É onesto.

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