Venezia 71 - Cymbeline, la recensione
Adattamento postmoderno da Shakespeare Fuori Concorso: Cymbeline di Michael Almereyda con Dakota Johnson e Penn Badgley
Nelle mani del regista indipendente classe 1959, ex critico cinematografico e appassionato di horror, Cymbeline viene trasportato dall'Inghilterra antica a una metropoli Usa di adesso dove i romani sono poliziotti corruttibili e i bretoni una gang di bikers in giacca di pelle nera incline a non pagare più tributi alle forze dell'ordine.
Il capo dei criminali del Motoclub Briton è proprio lui, Cymbeline, uomo rude ma giusto con seconda moglie perfidissima (Milla Yovovich), figlio acquisito psicolabile (Cloten di un inguardabile Anton Yelchin) e Imogen (Dakota Johnson), figlia naturale dolcissima con problema: è innamorata del senza famiglia Posthumus (Penn Badgley) quando invece mamma e papà la vorrebbero sposata diversamente.
Come fai a capire che Posthumus è un poveraccio? Semplice: al posto di una moto rombante... lui va in giro in skateboard.
Nella tragedia originale c'era politica e amore. Qui la fanno da padroni cattiva recitazione e cast sprecato. La Johnson è l'unica che si salva mentre il Badgley di Gossip Girl è tutto una continua smorfia di rabbia e disperazione. Sorretti da uno score elettropop che sa molto di Nicolas Winding Refn, i veterani del cast (Harris, Hawke, Leguizamo, Pullman e Lindo) affiancano senza mordente una nuova generazione che sembra completamente priva di talento e personalità.
L'unica idea fin troppo abusata da Almereyda? Usare i-phone, i-pad e qualsiasi altro prodotto Apple al posto di missive e prove cartacee.
I personaggi non fanno altro che passarsi questi strumenti con fare furbetto dicendo: "Guarda qua".
Ma le nuove tecnologie di comunicazione, così ben esibite, entrano in contraddizione con l'ingenuità con cui si cade in certi tranelli (Posthumus crede che Imogen lo abbia tradito solo per due selfie scattati male).
Siete dei fan del George Romero di Knightriders dove Ed Harris era il capo di una gang di motociclisti appassionati di medioevo? Sappiate che il protagonista di The Abyss... non è minimamente in palla come ai tempi di quella gemma camp.
Cymbeline sfiora sempre il ridicolo involontario.
In più di un'occasione... lo centra in pieno.